Potrebbe essere un altro scaffale da inventariare, quello dei libri d’epoca scovati in armadi ormai negletti. Einaudi, trad. di Arrigo Vita, 1957.
«Finché ciò esiste, ed esisterà sempre…» Sempre?
Potrebbe essere un altro scaffale da inventariare, quello dei libri d’epoca scovati in armadi ormai negletti. Einaudi, trad. di Arrigo Vita, 1957.
«Finché ciò esiste, ed esisterà sempre…» Sempre?
(image found online, no source stated)
inventario più completo qui:
dunque a pubblicare le immagini del neoconquistato malconcio libricino illustrato da ferenc pintér ho aspettato di aver letto il racconto. tristissimo.
su doppia pagina di piccolo formato, sono acquerelli sul verde (sempre in tinta con il blog, come si può vedere) con qualche raro tocco di rosso per un dettaglio importante. sempre presente la mestizia del protagonista che riesce sì a sposare la donna desiderata
solo per poi trovarsi prigioniero di fraintendimenti amorosi e beghe familiari
per non parlare dei lutti incombenti.
le note sull’ambientazione russa (paesaggio, usanze) contribuiscono alla malinconia dell’insieme.
rimane una piccola promessa di felicità sfiorita nell’ombrellino rosso.
di prévert avevo in casa solo un mesto tascabile guanda del 2000, ruffianamente intitolato poesie d'amore e libertà, che non riporta neppure di chi sia la traduzione.
direi che il volume anni 60 a cura di gian domenico giagni – meglio noto come autore rai,* era anche poeta (trovata online la prefazione con la sua chiave di lettura di prévert) – con l'«allestimento grafico» di carlo corritore costituisce un significativo miglioramento bibliografico.
antologia e traduzione sono diverse dal volume del 2000.
* inoltre: padre di gianfranco giagni, negli anni 80 regista con giandomenico curi dei primi videoclip italiani nonché del famigerato telefilm su valentina.
segnalo al negozio di via vittorio veneto una certa abbondanza (a 4,50 euro) di volumi della collana di poesia «maestrale» delle edizioni accademia, diretta negli anni 70 da carlo bo.
online ho trovato una ottima rassegna delle copertine, ma purtroppo nessuna menzione dell'autore delle illustrazioni.
avevo già il volume di vallejo, cui si sono aggiunti questi 2.
antefatto: circa un mese fa ho messo da parte il fascicolo di casa più «il monolocale», 1974, con l’intento di fare qualche scansione.
fatto: poco dopo ho letto qua dell’alice illustrata da ralph steadman e me ne sono infatuata. su ebay c’era pure l’edizione dell’86 con alici+snark a un prezzo appetibile ma ho scordato l’asta, andata peraltro deserta. c’è però stata, come raramente accade nella vita ma come a volte accade nello shopping, una seconda occasione, e qui ho puntato l’ebay alert. per la cronaca, anche stavolta il libro lo volevo solo io; è arrivato ieri (o, diciamo, è tornato ieri: risulta stampato dalla new interlitho a milano).
perché siamo qui stasera: per ammirare una copia dell’alice di steadman nell’edizione italiana (milano libri 1967) mollemente adagiata sul tavolino di un monolocale del 1974, vicino a 3 pacchetti di marlboro.
sarà che da qualche settimana non vado in libreria (a volte le librerie mi fanno paura) ma non avevo in mente la nuova collana di tascabili del gruppo rizzoli. a margine delle pertinenti critiche che ho letto oggi in merito, aggiungerei che il nome vintage potrebbe pure essere giustificato nel senso di libri «d'annata», magari non ancora «invecchiati» ma destinati a restare (poi dare un nome inglese a una collana di libri italiana a me fa ribrezzo, ma sarò io).
la lettera v, però, mi ricorda molto il logo che aveva negli anni 90 vintage, casa editrice inglese proprio di paperback (dei marchi letterari del gruppo random house).
(v per v, perché non chiamarla «vendetta», la collana)
al mercatino di lisbona in un giorno di sole
(sto mettendo qualcosina su flickr – solo foto di iphone stavolta! ma l'hdr è il mio nuovo migliore amico, forse)
profilo dal sito dell’associazione illustratori
letterariamente, dai pimlico boys (1973-75) e da rossana (1975-77) mi aspetto di più che da nancy drew.
mi sono decisa a procurarmi su ebay certe vestigia di questa storica collana, che da piccola ho amato (ma non mi pare di averne più alcun volume mio – forse me li prestavano? poi magari un giorno li ritroverò da qualche parte)
l'illustratore di queste copertine
noto anche in francia
nancy drew (1970; ristampe del 1975)
hardy boys (1971-72, ristampe del 1976)
(ora il dubbio è se rileggerne uno per vedere se fosse robaccia o no)