post-natalizio

ieri pomeriggio ho portato in solaio la scatola degli orpelli natalizi, ed essendo il solaio impraticabile mi sono messa a scegliere un po’ di roba (soprattutto cartoni vuoti, conservati chissà perché) che andava assolutamente buttata. così facendo sono arrivata al fondo di un certo angolo inesplorato, dove – sotto una cassetta con un lampadario dei vecchi proprietari – occhieggiava qualcosa di rosso.

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una scatola di latta in condizioni praticamente perfette, nonostante i calcinacci che hanno invaso il solaio durante certi lavori di isolamento.

e dentro?

libri!

44 volumi della collana «i romanzi del corriere», 1956-1958.
narrativa internazionale di varia estrazione, signorine discinte in copertina e taglio colorato.
in fondo al volume, rubriche di gossip, buonumore, enigmistica. pubblicità d’epoca sparsa qua e là.

datemi il tempo di analizzare il materiale, e capirete che per il 2012 rischiamo seriamente di diventare un blog monografico.

bonus della befana: sotto la scatola (che è una scatola alemagna e quindi, milanesemente quanto mai, contenne all’origine del panettone) e, purtroppo, sotto un chilo di calcinacci, c’erano residuati cartacei di studi universitari avvvenuti negli stessi anni, nonché un librino con 8 illustrazioni dell’amato ferenc pintér – ma di ciò alla prossima puntata.

proofreading and ebooks

let's suppose that one day book production will be devoted only to ebooks. the production process is already largely digital, but will we still have to print out book proofs?  I think yes, because proofreading – which can  be properly done only on paper, until e-ink really solves its readability issues… or maybe every copydesk gets a very big kindle… – will be even more important.  typos are annoying in a printed book, but should be avoided at all costs in ebooks, because they affect one of the e-text main features: searchability (also: since the reader can adjust the text size, they will probably look more prominent in ebooks). that's in theory, because the ebooks production I see happening is still so haphazard that near to nobody really cares for high standards content. anyway, it looks like those dusty proofs stacks are here to stay a while.

supponiamo che un giorno la produzione di libri sia destinata esclusivamente agli ebooks. il processo produttivo è già ampiamente digitale, ma sarà ancora necessario stampare bozze cartacee? penso di sì, perché la correzione di bozze – che si può fare bene solo su carta, finché l'e-ink non risolva le inerenti difficoltà di lettura… o magari ogni redazione non riceva un enorme kindle… – sarà ancora più importante.  i refusi in un libro stampato sono fastidiosi, ma a maggior ragione dovrebbero essere evitati negli ebook, perché inficiano una delle caratteristiche principali dell'elettronico: la possibilità di fare ricerche nel testo (inoltre: negli ebook probabilmente risulteranno ancora più evidenti, dal momento che il lettore può modificare il corpo del testo).  questo in teoria, perché la produzione di ebooks che sto vedendo è talmente improvvisata che quasi nessuno si preoccupa di un'alta qualità dei contenuti. comunque, pare che delle polverose pigne di bozze non ci libereremo tanto presto.

bemporad e pinocchio

Pinocchio Ad2 finché l’estate è fresca bisogna che ne approfitti per fare le scansioni – tra l’altro adesso sono più tranquilla perché ho prenotato un’improbabile combinazione di voli faidate per una vacanza in spagna (edreams che non dici la compagnia low cost fin dopo la prenotazione, ti odio. compagnie low cost che caricate 20 euro per una valigia, vi odio altrettanto).
dopo tanto odio, un po’ d’amore: io il pinocchio illustrato da mussino non ce l’ho (come si sa, il mio era quello salani), ma sul retro copertina di due libri bemporad  (che stranamente recano entrambi la data del 1909 – forse non si indicavano le ristampe?) ho 2 belle pubblicità di quel fatidico 1911.

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