post-natalizio

ieri pomeriggio ho portato in solaio la scatola degli orpelli natalizi, ed essendo il solaio impraticabile mi sono messa a scegliere un po’ di roba (soprattutto cartoni vuoti, conservati chissà perché) che andava assolutamente buttata. così facendo sono arrivata al fondo di un certo angolo inesplorato, dove – sotto una cassetta con un lampadario dei vecchi proprietari – occhieggiava qualcosa di rosso.

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una scatola di latta in condizioni praticamente perfette, nonostante i calcinacci che hanno invaso il solaio durante certi lavori di isolamento.

e dentro?

libri!

44 volumi della collana «i romanzi del corriere», 1956-1958.
narrativa internazionale di varia estrazione, signorine discinte in copertina e taglio colorato.
in fondo al volume, rubriche di gossip, buonumore, enigmistica. pubblicità d’epoca sparsa qua e là.

datemi il tempo di analizzare il materiale, e capirete che per il 2012 rischiamo seriamente di diventare un blog monografico.

bonus della befana: sotto la scatola (che è una scatola alemagna e quindi, milanesemente quanto mai, contenne all’origine del panettone) e, purtroppo, sotto un chilo di calcinacci, c’erano residuati cartacei di studi universitari avvvenuti negli stessi anni, nonché un librino con 8 illustrazioni dell’amato ferenc pintér – ma di ciò alla prossima puntata.

what is vintage in your book?

sarà che da qualche settimana non vado in libreria (a volte le librerie mi fanno paura) ma non avevo in mente la nuova collana di tascabili del gruppo rizzoli. a margine delle pertinenti critiche che ho letto oggi in merito, aggiungerei che il nome vintage potrebbe pure essere giustificato nel senso di libri «d'annata», magari non ancora «invecchiati» ma destinati a restare (poi dare un nome inglese a una collana di libri italiana a me fa ribrezzo, ma sarò io).

la lettera v, però, mi ricorda molto il logo che aveva negli anni 90 vintage, casa editrice inglese proprio di paperback (dei marchi letterari del gruppo random house).

VcomeVintage

(v per v, perché non chiamarla «vendetta», la collana)