


new cheap ironing board cover



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ellen nolan’s train passengers
alistairh’s ephemera
fashion gallery on fiftiesweb.com
ma direi che lo è diventata ufficiamente ieri (un po’ per colpa della vicina di mercato dk, come per i fazzoletti):

è buonissimo, come tutti gli infusi sonnentor.
e tuttavia il fatto che si chiami konzentrationstee mi suona, sì, vagamente sinistro.
per la gioia di grandi e piccini: more vintage handkerchiefs.
io il mio l’ho scoperto solo oggi (in replica su bbc prime; non lo fanno più, non poteva durare molto): life laundry.
lo storico libro di elena gianini belotti, l’ho letto con estremo interesse – l’unica cosa che sono riuscita a fare questa settimana oltre a coltivare la collezione dei fazzoletti printex di calolziocorte – non solo perché, malgrado i tempi siano cambiati, fa impressione quante cose siano rimaste uguali ancora oggi nell’imposizione dei ruoli di genere (viene voglia di obbligare alla lettura tutte le amiche madri), ma anche perché è stato scritto proprio quando ero piccola.
insomma parla di cose che non posso ricordare anche se c’ero, di altre che ricordo (quell’asilo noioso e un po’ repressivo dove non volevo andare, non credo di essermelo inventato), e mi permette di capire meglio la mia strategia di sopravvivenza di bambina (che consisteva perlopiù nello stare per conto mio a leggere: avevo un carattere che lo consentiva e la libertà di farlo. sono stata fortunata.)

oggi milano è così e si gira a piedi. il tutto può ricordare in maniera non proprio esaltante certi autunni degli anni settanta; con la differenza che adesso mi posso divagare improvvisando una galleria fotografica di fazzoletti rétro.
il perverso progetto nasce sulle bancarelle dei mercati milanesi, dove l’amica lettrice deekay scova preziosi reperti di cui mi spedisce adeguata documentazione fotografica. poi alla bancarella ci torniamo insieme, avendo nel frattempo scoperto di essere praticamente vicine di casa, e io immortalo il nuovo bottino (le mie foto sono i particolari con i fazzoletti spiegazzati).
quindi recupero da un cassetto un altro lotto analogo acquistato a un altro mercato diversi anni fa: sono quelli a fondo scuro, i miei preferiti. per la verità non so se siano proprio vecchi come quelli a fondo chiaro, arrivati dritti dal campionario di una fabbrica in chiusura, ma le fantasie sono bellissime.
forse i fazzoletti mi piacciono perché non li uso più – con un naso soggetto ad allergie, forse comprometterei di più l’ecosistema con le lavatrici di quanto già faccio con i fazzoletti di carta – ma siccome alcuni sono piuttosto grandi, d’estate a volte me li metto in testa (niente foto).