polacchi a londra

quelli sulla mia strada non erano i famigerati idraulici ma i 2 artisti (all'interno di una più ampia rassegna di cultura polacca) che quest'autunno hanno trasformato in antri tetri e bui un paio di noti spazi dedicati alle installazioni.

bunker di robert kusmirowski al barbican: labirintica e illusionistica ricostruzione di una specie di rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale, in bilico fra suggestioni realistiche e set cinematografico, con oggetti originali dell'epoca e pareti che sembrano pannelli arrugginiti ma sono di compensato. claustrofobico ma anche curioso, dà il piacere della finzione.
(per mettere anche qui un link agli avengers: v. the hour that never was. sì, è così, agente speciale c'entra con qualsiasi cosa.)

miroslaw balka alla tate modern: arrivi nella sala delle turbine chiedendoti che ci sta a fare quell'enorme container in mezzo, ma quando capisci di doverci entrare dentro (è questo il gioco: non solo puoi, devi…) improvvisamente quella di balka sembra una gran bella idea. cammini sul grande scivolo in direzione del buio; quando arrivi dentro la vista non si è ancora accomodata, procedi a tentoni.  solo quando arrivi in fondo o a una parete, dopo aver trovato a tentoni un punto di riferimento, ti giri e, sempre smarrito per la differenza di dimensioni fra te e il container, vedi le silhouette di quelli che entrano dopo di te. anche qui suggestioni belliche e paranoie da persecuzione nazista a iosa.

.

cecil court

Snorri+rackham

(charing cross, londra) forse mi ricorda questo episodio di agente speciale (se fossi meno pigra andrei a fare uno screen grab di mackidockie court), fatto sta che mi ci sono persa volentieri… 

chi lo sapeva che lì c'era marchpane? i compagni di viaggio mi davano per scomparsa in una falla spaziotemporale mentre sceglievo come souvenir un paio di tavole di rackham (quelle che si recuperano da copie rovinate), cercando – per non soffrire troppo – di non guardare neppure tutte quelle meravigliose prime edizioni di libri per bambini vecchi e antichi.

(sempre in quella via tendevano agguati gli animali di lea stein.)

che fate fra 2 settimane?

l’avrete visto il programma di streep:

venerdì 23 robecchi incontra gipi.

l’avrete visto il programma di bats over milan:

venerdì 23 red lorry yellow lorry e i redivivi chameleons (act descritto in inghilterra come:
Mark Burgess and John Lever from the legendary Manchester band The
Chameleons collaborate with John’s new band Bushart to provide a
mesmerising display of Chameleons tracks. This is a set that makes the
hairs on the back of your neck stand on end. A truly fantastic musical
experience for those who missed The Chameleons first time round
)

sabato 24 the fall.

agosto è finito e fin qui tutto bene

cioè, la gente d’estate muore come mosche, il polline d’ambrosia è arrivato e in questo momento ho uno strano dolore intercostale, ma insisto nella leggerezza estiva sentendo il podcast del dottor djembé di david riondino (l’ho scoperto in macchina il 15 agosto – a dire la verità, nelle vacanze mi sembra di non avere quasi fatto altro che sentire radiotre).

finora è stato abbastanza facile: milano ancora vuota, il nuovo tragitto per andare al lavoro che me la fa sembrare meno brutta, prendendo il tram davanti ai nanetti e passando davanti al lotto un po’ alla lower east side del piccolo circo, dove abitano dei coniglietti bianchi e neri (giuro, non è il doping antiallergia, recherò prove fotografiche).

Piccolo_circo

peraltro le gite agostane mi hanno visto contemplare commossa cani, pecore, capre, mucche e persino la fugace visione di un cervide non meglio identificato sul sentiero (capriolo femmina?) che ora mi ritrovo quasi identico sulla copertina del disco nuovo di david sylvian (opera di ruud van empel).