cioè, la gente d’estate muore come mosche, il polline d’ambrosia è arrivato e in questo momento ho uno strano dolore intercostale, ma insisto nella leggerezza estiva sentendo il podcast del dottor djembé di david riondino (l’ho scoperto in macchina il 15 agosto – a dire la verità, nelle vacanze mi sembra di non avere quasi fatto altro che sentire radiotre).
finora è stato abbastanza facile: milano ancora vuota, il nuovo tragitto per andare al lavoro che me la fa sembrare meno brutta, prendendo il tram davanti ai nanetti e passando davanti al lotto un po’ alla lower east side del piccolo circo, dove abitano dei coniglietti bianchi e neri (giuro, non è il doping antiallergia, recherò prove fotografiche).
peraltro le gite agostane mi hanno visto contemplare commossa cani, pecore, capre, mucche e persino la fugace visione di un cervide non meglio identificato sul sentiero (capriolo femmina?) che ora mi ritrovo quasi identico sulla copertina del disco nuovo di david sylvian (opera di ruud van empel).