paris, les halles

irma parisdespoeteshaving read about le ventre de paris yesterday at chocolate&zucchini, and having talked about film images of paris in a post of mine the day before, i thought i'd share a few 1960's images of les halles. left, a frame (or set picture?) from one of my favourite paris-american comedies, irma la douce, next to a street scene from the neighbourhood (that's from maurice rué, paris des poètes, hachette 1965). and, there's an online exhibit about the film's set designer, alexandre trauner, here (i didn't know he designed subway too). below, click on the thumbnails for pictures scanned from qui parigi, touring club italiano, 1968 (sky views by alain perceval, photographs by giancarlo botti and monique valentin). touring2 touring3 touring1 only at the end of 2003, the last time i've been to paris (where i've bought the gorgeous dress i'm wearing now, but i won't digress further), did i vist the interior of saint-eustache. i had been reading john berger's the shape of a pocket (sacche di resistenza, giano editore, varese 2003), and wanted to see raymond mason's sculpture: fruit and vegetables leaving paris, february 28, 1969. you can see it below, on a postcard bought on site and in a detail distorted by my husband's wicked eye. raymond mason, halles masonpx of course i wanted to end on a catastrophic note showing something from ferreri's movie non toccare la donna bianca, shot in the canyon-like excavations made after the demolition of the old pavilions, but i couldn't find pictures online – i will have to search the books. update, 14.06.04: tournage di ferreri e altre immagini cinematografiche delle halles sul sito dedicato ai progetti di riqualificazione (finalmente) dell’area. update, 3.06.04: aggiungo qualche immagine dal dvd della mgm di irma la dolce. irma-halles7 irma-halles6 irma-halles4 irma-halles3 irma-halles2 irma-halles

malinconico van dyck tra le malinconiche cariatidi

nell’allestimento della mostra di van dyck ronconi ha messo delle grandi cornici intorno alle cornici dei quadri, sullo sfondo di pannelli che – complice anche la penombra – riducono al minimo la visibilità della cornice delle cornici delle cornici: la sala delle cariatidi di palazzo reale a milano. ho appena finito di confidare a mio padre quanto mi piace la sala lasciata cadente dopo i bombardamenti – statue rotte, mattoni a vista, sbreghi da tutte le parti, in contrasto con i grandi specchi – quando mi imbatto in un articolo che proclama: così è disgustosa. vabbé. pare che debba partire un restauro, dunque; speriamo bene. per gli sguardi in tralice e i timidi sorrisi dei ritratti di van dyck, era adatta anche così. vana la ricerca in rete di «belle copie» dei quadri che mi son piaciuti di più (tipo: i fratelli de wael, george gage, padre de la faille). dunque metto qui il segnalibro a un quadro che in mostra non c’era (così non ho l’effetto confronto), ma forse li riassume tutti: l’autoritratto di san pietroburgo.

the big smoker

è un blog di notizie su londra che ha come simbolo la silhouette della centrale elettrica di battersea, sagoma londinese a cui è facile affezionarsi perché è visibilissima e, pur essendo praticamente in centro, resta uno dei posti dismessi non ancora riconvertiti e pertanto fascinosi. ora pare che abbiano deciso cosa farci, e si faccia; il progetto ha un sito dove c’è anche un po’ di storia (a me piace questa foto della costruzione).

04.05.2004  trovato derelictlondon.com, dove le foto (più di 600) di luoghi in disuso sono accompagnate da brevi note informative: dice che la bps è il sito dismesso più grande d’europa in un centro urbano (15 ettari).
tramite la mia prima ricerca con feedster ho letto su livejournal il racconto di una ragazza che l’ha visitata un paio di settimane fa.
sempre a proposito di fumo di londra, pare non sia male la rivista smoke.

23.06.04: altri edifici londinesi e britannici del novecento attualmente a rischio: risky buildings.

20.01.05: robert elms’ footnotes and queries about london.

16.07.2005: battersea power station community group.

07.06.2021 Il tempo passa, i link diventano obsoleti e la BPS cambia.
Il tanto atteso recupero è quasi terminato https://batterseapowerstation.co.uk/

ma ci sono ancora tracce di archeologia industriale in rete per noi nostalgici, per i quali andare a pranzo alla BPS non era proprio una priorità
foto di Michael Collins
foto di Peter Dazeley
foto di un open day tenuto nel 2013
altre foto (probabilmente un po’ di caro vecchio trespassing)

meet me at the cemetery gates

o è più antipatico se lo intitolo looking for james joyce’s grave?
comunque, finalmente un argomento all’altezza del «blog più disgustosamente neoromantico mai visto» (volevo anche farci un marchietto per il banner, ma la pigrizia ha prevalso).
per quanto mi riguarda, tanto volentieri vado ai cimiteri quanto poco volentieri vado ai funerali.
e come per tutti gli argomenti che mantengono un’aura di culto anche se interessano a mezzo mondo (altro titolo: luoghi di culto?), anche per i cimiteri la rete costituisce una risorsa, per così dire, sfiziosa.

foto, naturalmente:
monumental images (da edimburgo, in b/n)
after life di jonathan clarke (link via indigoblog)

e per rintracciare tombe di personaggi famosi: find a grave

tram spotter

oggi mi sono imbattuta in un mare di foto dei tram milanesi: photorail e nycsubway (link via an italian in italy). la seconda pagina è curata da un tranviere di san francisco; come si sa, 10 tram milanesi dismessi qualche anno fa sono andati a finire proprio lì, dove il colore delle vetture lo chiamano milan orange. immagino che delle vomitevoli bomboniere verde smeraldo dei tram nuovi non ne vorranno sapere (milan green? no thank you).
mi ha colpito che quest’uomo abbia avuto la fortuna di trovare il «cielo di lombardia così bello quando è bello» il giorno in cui ha fotografato i tram al pestifero incrocio farini-monumentale. o sarà fotoritocco?