l’ho incontrato in alla ricerca della lepre. architettura di un libro illustrato, biblioteca del vascello, roma 1993. purtroppo la stampa è un po’ scura, ma al centro c’è una riproduzione delle 32 pagine originali del librino russo – 1932 – dei racconti di animali di tolstoj (tratti da azbuka, l’abbecedario del 1872) da lui impaginati e illustrati, poi la traduzione dei racconti e un paio di scritti di e su favorskij.
(ah, per 30 dollari ci si può comprare un font ispirato al suo lavoro).
alfabeti e abbecedari
alfabeto di mario de biasi
(istituto di propaganda libraria, 1971) raccoglie scatti con cui de biasi ha collezionato una serie a-z di lettere incise sulle piante, alcune ben riconoscibili come tali, altre la cui immagine appare quasi costruita, astratta, in particolare le lettere intagliate sulle foglie delle agavi.
l’unico testo è una breve introduzione di nantas salvalaggio in cui è riportata una dichiarazione del fotografo: «è curioso, ma gli autografi arborei scompaiono una volta varcata la manica. gli inglesi non firmano i loro sentimenti sulle cortecce degli alberi. non sanno manovrare i temperini? oppure hanno delle piante un rispetto che i latini ignorano?»
(ma forse ora, trent’anni dopo, anche da noi latini l’abitudine si sia un po’ estinta.)
piccoli abbecedari d’america
negli alfabeti di joseph reed (pittore padre di mack reed, l’autore del bellissimo weblog heavy little objects – la cui collezione purtroppo si è fermata in febbraio).
the a-z of doctor who
sul telegraph. in italia mi sembra avessero dato solo una serie con tom baker, devo dire che mi piaceva parecchio (la serie, e soprattutto la sigla di testa).
stavo mangiando il riso in bianco perché non mi sento bene, ma il gatto mi si è sdraiato sul braccio – non si sposta neanche mentre scrivo. al limite cerca di infilare una zampa nella scodella.
alphabet soup
ho sempre desiderato usare questo titolo (sia le zuppe sia l’alfabeto rientrano fra i miei principali interessi), quindi perché non farlo a sproposito. l’indispensabile sito soupsong, senza il quale io non saprei che il porro è la verdura nazionale gallese, ha una pagina in cui a ogni lettera dell’alfabeto corrispondono alcuni nomi di cibarie e i luoghi scespiriani in cui compaiono: un esempio di concordanze alimentari, diciamo. meraviglioso, torno a leggere.
testi online: dizionari speciali
the devil’s dictionary di ambrose bierce (via taccuino)
il dictionnaire des idées reçues di gustave flubert
(queste sono versioni interattive; ovviamente i testi ci saranno anche su gutenberg.)
l’abbecedario di peter hamlin
fare clic su portfolio 6, è un sito flash (link via life in the present).
e poi an alphabet of illustrators, part of chris mullen’s project the visual telling of stories.
l’alfabeto di william nicholson
si può vedere sul sito del museo delle belle arti di san francisco.
quadri di nicholson sul sito della mostra alla royal academy di londra.
la ragazza con il guanto rotto.
an alphabet book project
letters of desire di yuko shimizu (via efímera).
due link sugli alfabeti europei
dai siti di phespirit (comode tabelle fonetiche) e everson type («repertori delle lettere usate per scrivere le lingue europee», da un esperto di unicode e tipografia digitale)