a 77 anni; l’ho saputo il 7 marzo 2007.
nel 1987 feltrinelli pubblicava l’unico libro di baudrillard che ho, l’america. gli altri suoi libri precedenti li si consultava per motivi studio (allora il pensiero francese «andava»), questo invece lo si leggeva – alla ricerca di una chiave interpretativa nostra, europea – mentre si cavalcava con l’immaginazione tra cinema e musica statunitensi, in fuga dall’edonismo reaganiano. anzi, forse lo presi proprio dietro suggerimento di qualche trasmissione musicale, di stereonotte o radiotre. oggi ne trovo citati dei brani sul blog di platinette (altre citazioni citabili qui, sicuramente anche altrove – io mi ricordo solo: «modrrni si nasce, non si diventa») e il libro è stato riedito da SE. bel libro.
(intanto sono passati vent’anni, e in america non ci sono ancora stata.)
Quando facevo l’università era uno dei piu’ citati. Io l’ho amato molto. Come tutti quelli contraddistinti da una vena eretica; Focault, Lacan, Virillo,Deleuze, Guattari…..come mai tutti gli eretici sono francesi? Mah…
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trovo interessante quel tipo di atteggiamento e di scrittura, fa venire delle idee.
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non ne ho scritto dopo la sua morte / ma avrei voluto / l’ho scoperto con l’altro visto da sè e poi con il sistema degli oggetti / mancherà, la sua scrittura /un caro saluto / POPLIFE
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