è ancora online un sito (italiano) intrigante quanto trascurato, e oltretutto dedicato a edward gorey. diverse cosucce da leggere e una ricetta.
(link via oplà – il sito non rende minimamente l’idea degli accessori meravigliosi stipati nel negozietto di via cagnola; ecco che mi ritrovo con l’ennesima borsa superflua e un quaderno in più, due oggetti fra i più confortanti in assoluto: nell’interrogarmi su ciò, arrivo quasi a temere di essere sull’orlo di un’inappropriata nostalgia dei tempi della scuola.)
A proposito di stimoli che mi soffocano tu sei… un’associazione a delinquere. No profit. Il che per certi versi è ancora più più insostenibile.
Mi tocca anche dirti grazie.
Sai Rose, oggi mi sono ricordata come sono arrivata sul tuo blog. L’anno scorso lavoravo in un punto internet e facevo ricerche conto terzi.
Cercavo materiali sui labirinti e sono finita da te. Me lo sono ricordata oggi, perchè, un po’ sprovveduta come sono quando non mi concentro stavo cercando un libro per una cliente appassionata di giardini storici e, passando per il più noto dei motori di ricerca, ho digitato banalmente e in volgare “differenza tra labyrinth e maze” (testuale, proprio così) e, per un omaggio alla sorte e alla pigrizia, cliccato sulla mitica opzione MI SENTO FORTUNATO di google: To! todrownarose.blogs.com, post dell’8 settembre 2004…ma guarda un po, se la storia non è ciclica e ipertestuale…
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che bell’ossimoro un’associazione a delinquere non profit, delinquere per delinquere…
e che delizia i casi degli incontri in rete, io continuo a divertirmi parecchio così (anche se quell’opzione di google non la uso mai.)
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ma non è un caso! ho fatto la stessa ricerca, ed è uscito lo stesso risultato… google ci mena per il naso.
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No, non è un caso, perchè il criterio di ricerca è, da un punto di vista linguistico (che te lo dico a fare?) totalmente ibridato: mezzo in inglese – mezzo in italiano. Non lo trovi normale essere in pole position?!
MI SENTO FORTUNATO (ma come se la sono pensata, quei due, un’opzione del genere!) funziona random tra i risultati disponibili. Comunque mi documenterò meglio in proposito: nel totem di libri vicino al mio comodino c’è anche Google Story…prima o poi s’ha da dargli un’occhiata.
E per quanto concerne la delinquenza mi piace pensare che questo contrabbando di input possa continuare all’infinito…
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no avevo idea che quel mobile si chiamasse chiffonier
questo non fa altro che alimentare la mia malsana passione per le cassettiere
in particolar modo quelle con i cassetti tutti uguali (tipo schedario)
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la mia collezione di bloc notes ha bisogno di essere rassicurata.
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vuole fare amicizia con la mia?
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mah, può darsi; però c’è il rischio dell’istinto di annessione.
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anch’io son capitato in questi luoghi per puro caso, facendo una ricera sulle carte da gioco (passo ore in ufficio a cercare immagini che uso per qudri e disegni) e sono stato subito rapito da questo blog, che ho messo tra i miei preferiti…
tra l’altro lo chiffonier mi ricorda la mia davvero insana passione per i nomi dei mobili, nata da un libro che avevo in casa da tempo. Si chiama “La passione del tarlo” di Giorgio Batini, Vallecchi 1965. E’ un manuale sui vecchi mobili che, alla fine, ha un glossario di termini di antiquariato veramente carino: chiffonier, liseuse, dormeuse, meridienne… e che dire del craquele’ o del potiche? per un periodo avevo ribattezzato cosi’alcuni dei mobili di casa mia… Notevole. I disegni dello chiffonier sono molto belli. Grazie!
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che bella indicazione bibliografica! anche a me sono sempre piaciuti i manuali di antiquariato. (e in generale, devo dire, il francese di una volta, usato per sartoria, danza classica e, appunto, mobili.)
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