va bene andare a vedere last days. non che si debba per forza desiderare un’estate fredda e piovosa in un paese freddo e piovoso, e men che meno di avere degli amici così bastardi, benché ascoltino venus in furs ad alto volume. ma è chiaro che in quel silenzio, in quella casa, in quel verde si sarebbe anche potuto star bene, che da quelle chitarre poteva uscire qualcosa di bello, che le sorprese esistono, come vedere un bambino amish diventare un rocker occhialuto (chiedo scusa, era un pezzo che non mi aggiornavo sulla carriera di lukas haas). le mie cognizioni sullo stato di washington e la foresta pluviale rimangono scarsissime, affidate soprattutto a un thriller di nora roberts letto per lavoro anni fa, ma potrebbero tornarmi utili ora che devo uscire per commissioni in questa calura.
Dello stato di washington io so solo che ci nasce la verdura strepitosa che mangiavo in british columbia. Per la foresta pluviale… posso suggerire la vita dopo dio di Coupland? Lo so che lo suggerisco sempre, ma avrò le mie buone ragioni 🙂
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la goccia scava la roccia: mi sento pericolosamente vicina a leggere coupland.
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e stando ai titoli di coda il regista di culto harmony korine, immortalato sulla copertina di “goo” dei sonic youth insieme alla fidanzatata di allora chloe sevigny, adesso è diventato un ragazzotto obeso che crede ai sortilegi. strana la vita… anzi il cinema.
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