gare du nord di claire simon

[appunti mai sviluppati su un film visto tre anni fa]

2

(partir, c’est mourir un peu)

piani spaziali

piani sonori

l’accademia e la vita

le ragazze sole: secondo il giovane nero «non dovrebbero stare lì» ma ce ne sono tante, tantissime

al contrario dell’aeroporto la stazione è in continuo scambio con la città, non ha la sua qualità di bolla protetta dalla distanza e dai controlli di sicurezza.

morte passaggio

esplicitano la soglia: ragazza con didgeridoo, la dame pipi

le ossessioni di tutti: di ismael per la stazione, di mathilde per ismael, di sacha per la figlia scomparsa, fino ai personaggi  più disturbati: l’uomo che odia la biancheria provocante, quello che ripete «non sono nel panico come voi», il sardo che crede di avere un microchip nel cervello

gary

lou castel

il film è un po’ lungo, a un certo punto ho capito che mi stancava e ho ritrovato la sensazione di quei sogni in cui devo partire e giro per una stazione senza riuscirci.

mathilde se ne va.

joan e ismael pure.

(on laisse un peu de soi-même / en toute heure et dans tout lieu)

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