il progetto, emerso da un post di spider il cui link ho dovuto ricercare nella notte dei tempi, di visualizzare i miei percorsi di quindici anni passati (trascorsi, trapassati, morti, defunti) in questa città – come «livello» di una cartina oppure come diagramma astratto; vedo un po’ i percorsi come sentieri scavati, quale più quale meno profondo; ci sono problemi di rappresentazione e di tecnica – nel mentre, dicevo, raccolgo un po’ di materiali a tema.
blogging about maps: moon river
abstract di un seminario in programma in questi giorni presso il dipartimento di geografia dell’università di cambridge psychogeography in theory and practice (dr drew mulholland, glasgow caledonian university):
memory sleeps in the blood. Simply by wandering the streets a
range of emotional responses to the landscape can be triggered with the
sedimentary nature of our towns and cities permitting us on occasion to
glimpse the past through a series of clues. These can include old
shopfronts, street signs, anthropomorphic statues in fact anything that
can act as a conduit to the past. They are the signs and signifiers of
a historical continuum. Wandering gives you a very real sense of
separation, otherness even and with that you become invisible,
observing rather than participating. Could the mapping of memory be in
part facilitated by the personal mapping. Of the external? Based as it would be on experience. Personal cartography connecting the interior and exterior worlds. The past is another country?…..Here’s the map.
progetto di una london pedestrial routemap.
la cartografia come tema di un numero della rivista di poesia switched-on gutenberg
artisti che si occupano di mappe:
maggie mccormick
jeremy wood
Rose
🙂
Io aspetto. Tanto lo so che alla fine la mappa sarà interessantissima. E densa. Forse piu’ che una mappa ci vorrebbe un “wafer” di mappe trasparenti sovrapposte.
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…anzi ora che ci penso dovrei farla anche io…
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sì, sì! (è che io, non essendo del “settore”, non ho neanche della carta da lucido a portata di mano)
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