è una settimana che cerco un momento per prendere due appunti seri, ma ormai dispero, non s’ha da fare.
dunque, in quei giorni lì, a parigi, dove ci si girava ci si imbatteva in martin parr (sito flash, se no avrei linkato direttamente i portfolio).
martin parr frivolo al bon marché (altre foto), martin parr serio alla maison européenne de photographie, dove ci sono anche le foto in bianco e nero dello yorkshire anni 70, di brighton anni 80 e si proietta think of england, ricerca di parr sull’inglesità in un’estate alla fine degli anni 90.
sull’ipocrisia della foto mp dice:
– denuncio il mondo del consumismo ma ne faccio parte
– in serie come quella della coppie che si annoiano, la foto è un’interpretazione: coglie un momento in cui sembra che le coppie si annoino.
sono foto con un grande impatto, ma con una tematizzazione continua sia del senso dell’immagine sia del rapporto del fotografo con quello che fotografa. sarà per questo che mp può agire in tante direzioni? dalla moda alla buffa autobiografia degli autoritratti (fatti da altri), passando per un’impietosa sociologia complicata dalla voluta confusione tra modelli e gente della strada. molta carne al fuoco, molto interessante.
(quando conoscevo solo le cose più recenti lo trovavo un po’ irritante, quei colori iperrealisti, ma poi ho visto il bellissimo volume antologico phaidon che si trova ancora in libreria, e lì appunto yorkshire anni 70, bad weather, studi maniacali di piccole cose di pessimo gusto…)
ah, mp è un collezionista. tra l’altro raccoglie oggetti di produzione industriale ornati con immagini fotografiche, come i mug-ricordino, specialità inglese in effetti.
I love Martin Parr’s work, I saw an exhibition by him in Bradford a few years ago, he’s brilliant. It’s even better when you’ve lived in Yorkshire.
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I think it’s the same exhibit that I saw in paris, it’s touring europe now. I’ve found amazing the story of the years he spent working and living in that yorkshire town.
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