in queste mattine all’arena di milano c’era una manifestazione sportiva per le scuole (medie, credo). oggi ero già ben oltre l’ingresso, impegnata a chiedermi perché al parco sempione ferva il montaggio di baracchini da luna park in quaresima, quando mi è giunta all’orecchio una voce stentorea all’altoparlante che annunciava a beneficio delle scuole un concorso, consegna elaborati a fine marzo, premi ecc.
tema del concorso: «da grande farò l’imprenditore».
mi sono sentita improvvisamente in un film di terry gilliam, non so se mi spiego. oggi pomeriggio ho pensato di averlo sognato, e sono andata a cercare un link. (non che un link dimostri la realtà di qualcosa, come il cinema di fantascienza ben c’insegna, ma è sufficiente a finire di deprimermi, per il momento.)
I ragazzini moderni avrebbero bisogno di imparare le regole basilari del rispetto e della convivenza civile, prima che imparare ‘come si diventa imprenditore’. Non ho parole…
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semplicemente agghiacciante.
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Io alle medie vinsi un concorso per il miglior tema sul mondo del lavoro. L’associazione industriali mi diede dei soldi e una medaglietta con su la dea bendata e la scritta “lingottino della fortuna”. Non ricordo cosa scrissi a tredici anni sul mondo del lavoro, visto che all’epoca i miei interessi erano Sting, i cavalli, e gli studenti della scuola professionale accanto alla fermata dell’autobus. Ricordo però che la prof. mi censurò una parte del tema sul fascino dei negozietti di artigianato indiano e vestiti punk, che si opponevano alla moda di massa. Probabilmente sapeva che all’associazione industriali non sarebbe piaciuta…
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be’, poi uno ne ha bisogno, di lingottini della fortuna.
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