boxed in. e non ho neanche il tempo di rivedere il film, sigh.
nel frattempo, potremmo fare un (no, il) dibattito (no) sul tema: «la vita è a colori, ma il bianco e nero è più realistico» (frase di wenders, credo).
boxed in. e non ho neanche il tempo di rivedere il film, sigh.
nel frattempo, potremmo fare un (no, il) dibattito (no) sul tema: «la vita è a colori, ma il bianco e nero è più realistico» (frase di wenders, credo).
il b/n è più realistico, come se a volte il realistico non ci bastasse e ne volessimo di più…
ciao palmasco
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Sì, ma quel ‘bianco e nero colorato’ di ‘Rusty il Selvaggio’ dà l’idea di allucinazione!
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infatti… più realistico di cosa? della realtà stessa, che non può «essere realistica», ma è e basta, sfuggendo così alla nostra interpretazione?
realismo interiore, forse, intendeva dire il nostro ww, quando faceva i film belli – ossia, sostanzialmente quelli in b/n. (un bel titolo per un blog in b/n: lo stato delle cose – invece lo zio potrebbe ribattezzarsi l’amico americano.)
o forse che il cinema nasce in b/n, e questo non ha impedito che si affermasse nella sua dimensione documentaria e realistica oltre che in quella visionaria e onirica. è stata la percezione dello spettatore a adeguarsi.
superqueen: certo, lì sono i pesci che sono strani! continuo a trovarla un’idea bellissima, nella sua semplicità. ma in realtà il film ha anche tante sequenze oniriche (quelle accelerate, per esempio, ma c’è addirittura un’esperienza extracorporea).
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