La nostra stagione preferita, The Cure e Ernest Dowson

Ripristiniamo la tradizione del post autunnale, e pure un po’ cimiteriale.


Esce il primo novembre l’album nuovo dei Cure, annunciato dal singolo Alone che Smith dice ispirato a una poesia di Ernest Dowson.
Dregs fa parte della raccolta Decorations: in Verse and Prose, 1899; il poeta, alquanto maledetto, sarebbe morto l’anno seguente.
Qui altri suoi testi (risulta sua l’espressione the days of wine and roses, così diffusa nel Novecento e nota da queste parti per il memorabile disco dei Dream Syndicate).

Tra le mille traduzioni possibili ne abbozzo una un po’ antiquata per mantenere le rime, con il difetto evidente di risultare meno immediata dell’originale – veramente contiguo al lessico delle canzoni inglesi con cui siamo cresciuti – e poi una in versi sciolti (in versi liberi non mi riesce, stante un vincolo metrico nell’originale). 

Se avete altre proposte, fatemi sapere!

Dregs di Ernest Dowson

The fire is out, and spent the warmth thereof
(This is the end of every song man sings!)
The golden wine is drunk, the dregs remain,
Bitter as wormwood and as salt as pain;
And health and hope have gone the way of love
Into the drear oblivion of lost things.
Ghosts go along with us until the end;
This was a mistress, this, perhaps, a friend.
With pale, indifferent eyes, we sit and wait
For the dropt curtain and the closing gate:
This is the end of all the songs man sings.

Il fondo

Il fuoco è spento, esausto il suo calore
(così finisce ogni canzone umana!)
Doglioso sale dopo il vino biondo,
amaro come assenzio resta il fondo;
perse speme e salute con l’amore
nell’oblio tetro di ogni cosa vana.
Ancora indugia qualche spettro antico;
qui un’amante, là forse un amico.
Con occhi indifferenti noi si attende
la porta chiusa, il sipario che scende:
così finisce ogni canzone umana.

oppure:

Il fuoco è spento, esausto il suo calore
(questa è la fine di ogni canto umano!)
Bevuto il vino d’oro, resta il fondo
amaro come assenzio, come il dolor salato;
speranza e salute svaniscon con l’amore
nell’oblio tetro delle cose perse.
Ci affiancano i fantasmi sino alla fine;
questa era un’amante, quello là un amico.
Si attende con occhi smorti e indifferenti
il sipario calato, la porta che si chiude:
questa è la fine di ogni canto umano.

(traduzioni di A. Bariffi)

Scaffali: Mrs. Dalloway

Various editions of Mrs. Dalloway by Virginia Woolf

Quando non si lavora si ha finalmente tempo di riordinare gli scaffali; in questo caso i libri accumulatisi prima, durante e dopo la traduzione di Mrs. Dalloway (e dei racconti e del romanzo biografico di Emmanuelle Favier).
Bibliografia un po’ selvaggia, sì, ma in realtà guidata da esigenze specifiche: quelle di analisi stilistica e interpretazione precisa di testo e contesto. Si traduce dall’edizione critica, ma i Complete Works di Delphi in digitale sono preziosi a mo’ di concordanze. Più dei saggi critici contenutistici a volte servono analisi scolastiche e tesi di laurea che approfondiscono un dettaglio lessicale o sintattico (non stendo la lista di articoli accademici et similia perché sono pigra). E poi rimane un riflesso condizionato per cui ci si mette in casa ogni curiosità trovata in giro.
Delle traduzioni italiane storiche – da guardare rigorosamente dopo aver tradotto, in cerca di un conforto che non si troverà – manca quella di Pier Francesco Paolini, Newton Compton 1992.
E bisognerà caricare nel reader i diari completi appena pubblicati da Granta.

Dunque ecco qui lo scaffale – primario, secondario, varie ed eventuali.

Mrs. Dalloway, The Hogarth Press 1976 (13th impression)
Mrs. Dalloway, with an introduction and notes by Elaine Showalter, text edited by Stella McNichol, general editor Julia Briggs, Penguin Classics 2000 (1a ed. 1992)
Mrs. Dalloway, edited by Anne E. Fernald, Cambridge University Press 2017 (1a ed. 2015)
The Annotated Mrs. Dalloway, edited by Merve Enre, Liveright Publishing Corporation 2021

La signora Dalloway, tr. di Alessandra Scalero, Oscar Mondadori 1989 (1a ed. 1946)
La signora Dalloway, tr. di Laura Ricci Doni, con uno scritto di Paul Ricoeur, SE 1992
La signora Dalloway, tr. e intr. di Nadia Fusini, Feltrinelli 2014 (1a ed. 1993)
La signora Dalloway, tr. di Anna Nadotti, intr. di Antonella Anedda, Einaudi 2012
La signora Dalloway, a c. di Marisa Sestito, con testo a fronte, Marsilio 2012

The Complete Shorter Fiction, ed. by Susan Dick, Harcourt 1989
Selected Diaries, abridged and edited by Anne Olivier Bell, introduction by Quentin Bell, Vintage 2008 (1a ed. Hogarth Press 1990)
Selected Letters, ed. by Joanne Trautman Banks, preface by Hermione Lee, Vintage 2008 (1a ed. Hogarth Press 1989)
Lunedì o martedì. Tutti i racconti, a c. di Mario Fortunato, Bompiani 2017 (il volume che per qualche motivo ha in copertina la madre di VW ritratta da sua zia Julia Margaret Cameron)
Per le strade di Londra, tr. di Livio Bacchi Wilcock e J. Rodolfo Wilcock, Il Saggiatore 1963

Jessica Berman (ed.), A Companion to Virginia Woolf, Wiley Blackwell 2016 (ebook)
Julia Briggs, Virginia Woolf: An Inner Life, Penguin Books 2006, ebook (1a ed. Allen Lane 2005)
Molly Hoff, Virginia Woolf’s Mrs. Dalloway: Invisible Presences, Clemson University Press 2009
Nicholas Marsh, Virginia Woolf: The Novels, Macmillan 1998
Francine Prose (ed.), The Mrs Dalloway Reader, Harcourt 2003
Sara Sullam, Tra i generi: Virginia Woolf e il romanzo, Mimesis 2016
Michael H. Whitworth, Virginia Woolf, Oxford University Press 2005 (ebook)
Michael H. Whitworth, Virginia Woolf: Mrs Dalloway, Palgrave 2015

Michael Cunningham, Le ore, Bompiani 2001 (1a ed. 1999)
Michael Cunningham, Mr Brother, Bompiani 2002

John Donne, Poesie sacre e profane, prefazione di Virginia Woolf, introduzione di Giles Lytton Strachey, tr. di Rosa Tavelli, Feltrinelli 1995
William Morris, Political Writings, ed. by A.L. Morton, Lawrence & Wishart 1973
Monique Nathan, Virginia Woolf, tr. di Pietro Lazzaro, illustrazioni b/n, Mondadori 1962
Liliana Rampello, Joan Russell Noble, a c. di, Virginia Woolf e i suoi contemporanei, tr. di Lucia Gunella, Il Saggiatore 2017
Nino Strachey, Stanze tutte per sé, tr. di Claudia Valeria Letizia, L’Ippocampo 2018
Lea Vergine, Un altro tempo: tra decadentismo e Modern Style, Il Saggiatore 2012

Gli scaffali sono minibibliografie (o a volte anche discografie) compilate a posteriori, prendendo atto del contenuto delle mensole domestiche.