(uno me lo sono fatto da sola)

(uno me lo sono fatto da sola)

dopo il torbido e fantasmagorico poe di alberto martini, non è male ripescare un poe per ragazzi. tutto molto semplice, ma con le usuali finezze d’inquadratura.
da: racconti straordinari. novelle di edgardo poe narrate da paolo nalli, illustrate da vsevolode nicouline, scala d’oro X 5, utet 1962.



(ancora!) da un volantino dell’acquedotto, conservato chissà quanto tempo fa.





famosa ristrutturazione degli anni 90, l’ex teatro eden è oggi un residence con interni discutibili e occasionali problemi di tubi maleodoranti (come non piccola parte di lisbona purtroppo), ma la vista dalle terrazze merita.
qualche dettaglio, diciamo così, botanico dallo scaffale martiniano.
quelli con la infotografabile carta azzurra da
– alberto martini illustratore di edgar allan poe, fmr 1984
tre da
– l’opera grafica di alberto martini di f. meloni, sugarco 1975
uno ciascuno da
– alberto martini di m. lorandi, electa 1985
– la divina commedia illustrata da alberto martini, mondadori 2008










sempre piaciuti.


grace jones, foto di kate simon/topix, rockstar agosto 1981

marianne faithfull, foto di adrian boot, rockstar dicembre 1981


dunque siamo passati dal non aver mai sentito nominare mervyn peake al fare provviste per l’inverno (ho anche l’ebook della trilogia in inglese, pur non avendo un lettore di ebook).
titus mi è piaciuto molto nella sua farraginosa gotica complicatezza, che lo sceneggiato della bbc annacqua implacabilmente con scenografie infantili e un umorismo grottesco che è solo un’infima parte della ricchezza del libro. però vale la pena di vederlo anche solo per christopher lee, jonathan rhys meyers e ian richardson (purtroppo nel frattempo deceduto anche nella realtà). così ho appreso come gli inglesi pronunciano fuchsia: fiuscia. la cosa mi ha scioccato, inutile negarlo.
funghi (di carsten höller) e miniature dai plastici della prossima sede della fondazione prada in largo isarco, milano.
