con steinlen

Steinlen1_1dichiaro chiusa questa settimana piena di gatti sul weblog e di salvaged books.
tra i libri salvati questa settimana da un triste destino in un seminterrato umido c’era un opuscolo della solita dover che raccoglie disegni di téophile-alexandre steinlen tratti dai volumi chats et autre bêtes. dessins inédits, eugène rey, paris 1933 (edizione di 545 copie), da cui vengono disegni come questo,
e des chats. images sans paroles, flammarion, paris s.d., storielle stilizzate così.
steinlen è famoso come illustratore dello chat noir ed evidentemente considerava i gatti il suo manifesto, ma ha fatto anche illustrazioni a tema sociale per lo chambard socialiste (ma ce ne sono altre qui) e umoristiche per le rire, oltre a tanti affiche.
gira per casa mia anche un certo magnete da frigo con un particolare dal gatto sulla poltrona del musée d’orsay, visibile nella galleria  di dipinti e opere grafiche originali della rmn (micio non dissimile dal gatto sulla balaustra).

gatti alla finestra

Gattediaviè un altro buon suggerimento del giardiniere (mai più senza, ma prima come facevo?) che mi manda uno scatto di un elusivo avi nascosto dietro le sue gatte – e c’è proprio tutto in questa foto: il dentro e il fuori, osservatori e osservati, riflessi…
Gattaallafinestraio invece ho ripescato una foto di un soleggiato sabato scorso in cui miss m. si era messa sul suo sedile preferito davanti alla portafinestra, appena un po’ schermata dalla tenda blu (ma anche l’altro ci sta spesso su quella soglia).

qui vedo in nuce la possibilità di un inopinato e impegnativo filone «i gatti degli altri»; per arginarlo, facciamo così: mandatemi pure foto, se gradite, ma… soltanto di gatti alla finestra.

spot the kitty

Spotthekittyesercizio praticabile mentre, la mattina, vado a prendere il metrò passando accanto a un certo cortile dove abitano tre mici (nutriti dalle gattare del quartiere, schiera di anziane signore – tra le quali presto mi si potrà annoverare, siamo già in amicizia – dedite a tenere sotto controllo la situazione felina locale, in coordinamento con l’ambulatorio veterinario sotto casa).

louis wain (1860-1939)

i suoi gatti sono bruttissimi. antropomorfi, stucchevoli, tardovittoriani. eppure louis wain, popolarissimo in vita per le illustrazioni feline che divennero l’ossessione di tutta la sua esistenza, è oggi oggetto di culto (adorato da david tibet e nick cave, per dire), forse proprio perché il cattivo gusto delle sue immagini appare di una commovente ingenuità una volta messo tra virgolette dal suo destino maledetto.

gallerie: chris beetles e henry boxer.

wain’s kitten book.

ancora?

sì. questa l’avevo scattata un venerdì mattina prima di andare in ufficio, per un friday cat blogging, e poi me n’ero dimenticata.
era già estate, e la gatta al mattino va a prendere il sole in soggiorno.

gattadivenerdi

pensi di piantarla prima o poi?
non lo so.