basta vederli dal vivo, come giovedì scorso al dal verme, e certe canzoncine apparentemente blande della produzione più recente si rivelano in tutto il loro sarcasmo (quel che poi riscatta il loro repertorio superimpegnato dalle tentazioni didascaliche). io mi sono divertita assai…
ovviamente però in un concerto così folk hanno una certa importanza gli standard: abbiamo avuto con mia gioia 2 delle antiche canzoni di protesta inglesi dell'ep dell'88, song on the times (live video) e the diggers' song. (io non so cos'ero in una vita precedente, perché questi pezzi mi riducono in uno stato stranamente emotivo.)
sulla versione a cappella di daddy was a bankrobber dei clash gli animi si dividono… a me piace (nella realtà suona più energica), ma si accettano commenti.
il bis è stato la loro versione di bella ciao ai tempi di genova (mp3 sul sito del gruppo).
come momento di cattiveria di oggi consiglio l'acquisto di in memoriam margaret thatcher (dai, solo 5 pounds per i 5 chumba rimasti, gli amici di leeds che tutti noi vorremmo avere).
ciao rose
ti ho mandato una mail sulla posta di flickr, dato che sul blog non riuscivo a trovare un indirizzo
leggi quando puoi
un saluto / c
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grazie – devo smettere di nascondere la mail nella firma dei post. lo so…
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oh, ma la mail c’era! eccola lì, in calce al post:
la mail era il tuo nome – rose
adesso ricordo di aver già affrontato la questione in passato
un saluto dalla donna senza memoria
ps/ mi fa piacere che hai accettato
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