visto assai poco, come ormai da molti anni a questa parte.
soul kitchen di fatih akin: dove ritroviamo l'amico birolo e senz'altro si ride, ma senza che il film lasci tracce durature purtroppo (però si vede un pochino amburgo)
lebanon di samuel maoz: vincitore del leone d'oro a venezia, interessante ma secondo me discutibile: l'idea di far vedere la guerra dell'82 dall'interno di un carro armato per tutto il film, con le percezioni del suo equipaggio spaventato di soldatini di leva, dall'iniziale crudezza si riduce a un iperrealismo da videogioco, molto astratto.
honeymoons di goran paskaljevic: niente male. c'è meno la sua vena surreale e più vita quotidiana, in questo caso albanese.
life during wartime di todd solondz: questo sì, mi è proprio piaciuto. è imbarazzante ma non mi ricordo se ho visto o no il precedente happiness (in teoria, dovrei). sono stata resa edotta che i due film cominciano con un'inquadratura quasi identica.