questo secondo eduardo di santagata,

quali fantasmi, fatto di tre atti unici, è più farsesco e meno metafisico dell'altro spettacolo, eppure risulta lo stesso inquietante perché usa questa caratteristica per giocare con la messa in scena e le finzioni (e più scarni sono i costumi di scena più grande è la finzione, gioco che arriva sempre pericolosamente vicino alla morte – questo nel primo e nel terzo atto, mentre il secondo ragiona più lievemente sulla vita parallela che ci si costruisce con le invenzioni, con la poesia, con l'illusione di un nuovo amore).

Una risposta a "questo secondo eduardo di santagata,"

  1. liseuse marzo 14, 2006 / 3:18 am

    come mi strazia leggere ‘sti post: i teatri a Milano, die Qual der Wahl!

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