in mezzo al marasma di possibilità di ascolti in rete, nella cronica mancanza di tempo appare sempre come un’ancora di salvezza (quando mi ricordo almeno di eseguire i tre clic necessari, cioè). questa settimana, un tema essenziale:
What’s the difference between a boring, doleful singer/songwriter and compelling, doleful singer/songwriter? Aurally, not a whole helluva lot, sometimes. And yet it’s this difference–which hits me clearly in the gut even as it’s tricky to articulate–that allows me to like Elliott Smith and yet all too often really not like people who sound like Elliott Smith. (continua)
(io per esempio, altamente vulnerabile ai cantautori luttuosi, non capisco cosa ci trovi la gente in damien rice.)
estenderei il quesito ‘cosa trovi in…?’ anche a david gray e, per par condicio, a dave matthews, così tanto per fare due nomi (damien david e dave sindrome della d?)
p.s.: imho, per non rischiare un possibile linciaggio telematico…
🙂
"Mi piace""Mi piace"
umile ma rispettabilissima, trovo.
"Mi piace""Mi piace"