come strumenti, insomma. che, anche i più semplici, hanno tutta l’intensità dell’oggetto creato per creare qualcos’altro. ma s è anche l’iniziale del nome del giardiniere! e mentre il nostro abbecedario a tema vegetale volge al termine, si aprono nuovi orizzonti su flickr.
una rapida ricerca in rete alle voci rake, secateur, hoe e compagnia bella non ha fatto che scoperchiare un arido mondo commerciale variamente legato ad attività agricole. niente della poesia alla quale hanno saputo iniziarmi M. e S., rispettivamente meccanico e capogiardiniere della cooperativa. ah…, la poesia del motore a due tempi e dei manici per attrezzi in legno di salice!
sarà per questo che ho scelto il seppia per ritrarre gli attrezzi che io amo con nostalgia – per non essermici spaccato abbastanza le ossa adoperandoli? – e che i miei colleghi adoperano senza badarci più di tanto? per aggiungere quella patina di cose di una volta che gli attrezzi in sé hanno irrimediabilmente perso nel frattempo? se ne parla qui e anche qui.
peccato che oggi viaggia tutto in capannoni industriali, altro che capanni degli attrezzi (per riprendere una richiesta emersa a suo tempo). e per chi polemizzava sull’impiego del soffiafoglie (come mi piace ’sta parola!) ecco una tradizionale alternativa che tonifica alla grande i muscoli di braccia e avambracci… ma oggi è necessario anche meccanizzare.
altre immagini della stessa serie le trovate qui, nel neonato fotoblog del giardiniere – scusate il casino!