c’era una volta la grafomania

Grafiecasualitadopo aver curiosato tra i campioni di grafia raccolti da ale e babsi, mi sono accorta con un certo raccapriccio di non avere un campione recente della mia scrittura, se non scarabocchi deformi buttati giù in treno o in piedi. insomma, sono anni che non scrivo su carta, se non promemoria e liste della spesa: c’è quasi sempre un computer.

questo l’ultimo reperto utile – 1999. fuga dall’inchiostro.

in un impeto nostalgico, allora, ho passato allo scanner qualche vecchia paginetta. (volendo si possono anche leggere. con indulgenza.)

Grafieroma   Grafieromacilento  Grafiemobilita

7 risposte a "c’era una volta la grafomania"

  1. Avatar di stefano stefano dicembre 11, 2004 / 9:20 PM

    Ehi, che bella grafia (se fosse stata brutta, a mio giudizio, avrei taciuto e basta). Purtroppo non mi funziona lo scanner e ho dovuto “fotografare” una mia pagina.
    La tua grafia ha qualcosa di britannico e ho notato che abbiamo una zeta molto simile 🙂

  2. Avatar di rose rose dicembre 11, 2004 / 10:31 PM

    difatti anche la tua mi piace 😉
    hai fatto bene a fotografare, viene un’immagine molto più suggestiva.

  3. Avatar di ivan ivan dicembre 11, 2004 / 11:24 PM

    …il mio cruccio rimane sempre la tua tapecovergallery e che rimarrà tale fino a quando non verrò in possesso di una macchinetta digitale…

  4. Avatar di rose rose dicembre 11, 2004 / 11:54 PM

    meno dischi, più macchinette digitali! (poi vedrai quanto tempo si riesce a perdere con quel gioco lì.)
    tra l’altro con le tapecover mi dovete aiutare, io ormai credo di aver raschiato il fondo.

  5. Avatar di ivan ivan dicembre 12, 2004 / 7:57 am

    …sto scrivendo la letterina a babbo natale e spero sia più magnanimo di una volta…anche se penso che gli dovrei spiegare che mi serve per la tapecover gallery e soprattutto cos’è la tapecovergallery….

  6. Avatar di rose rose dicembre 12, 2004 / 9:44 am

    rock’n’roll, babbo natale!

  7. Avatar di palmasco palmasco dicembre 13, 2004 / 10:28 am

    Calligrafia poco femminile, ne penso.
    Poi, figlio della mia generazione che ha finto di odiare le generalizzazioni (ma io avevo preso tutto sul serio), mi sono criticato ferocemente, e chiesto brutalmente: che vuoi dire?
    Calligrafia molto personale, credo.
    ciao

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