ofelia o non ofelia?

Ofeliauhm, si è riparlato di morte per acqua nei commenti, dopo che da settimane il Giardiniere sollecitava un post sull’argomento: scopo, ulteriore scandaglio del titolo del weblog (a definizione di un ecosistema del sito?); spunto, la famosa ofelia di millais.

dunque, che cosa penso quando vedo ofelia? penso che è un quadro che non mi piace particolarmente – certo meno di altri preraffaelliti; mi fa impressione – e che non mi ricordo chiaramente di averlo visto anche se un paio di volte in quel museo ci sono stata. penso al freddo. penso allo stigma di certi destini, oh, così «femminili». penso a virginia woolf. penso alla paura di andare sotto con la testa (e alla malattia mentale, sì).
un pensierino anche al contrasto fra gli esiti rarefatti di questa pittura e il suo primo intento (affrontare soggetti a sfondo morale attraverso un realismo sedicente primitivo, pittura en plein-air ecc. – all’esperto il compito di identificare i fiori del dipinto).
ma qui ofelia è ancora viva o è già morta? io propendo per la seconda ipotesi, però forse non è così scontato.

quanto ai riferimenti letterari cari agli anglisti di passaggio: o anglisti, non vi citerò né amletola tempesta, né eliot, e non citerei neppure moby dick, per quanto io sia devota a questo libro, se non vi avessi rintracciato una nota su narciso che si inserisce di diritto negli inventari riguardanti fiori e morte per acqua: «why did the old persians hold the sea holy? why did the greeks give it a separate deity, and own brother of jove? surely all this is not without meaning. and still deeper the meaning of that story of narcissus, who because he could not grasp the tormenting, mild image he saw in the fountain, plunged into it and was drowned. but that same image, we ourselves see in all rivers and oceans. it is the image of the ungraspable phantom of life; and this is the key to it all.» ed essere sopraffatti dalla vita è rischio quotidiano, perché «the sun hides not the ocean, which is the dark side of this earth, and which is two thirds of this earth. so, therefore, that mortal man who hath more of joy than sorrow in him, that mortal man cannot be true– not true, or undeveloped».

tuttavia non citerò neanche i classici. ecco invece due poesie trovate, orrore, via google, totalmente prive di pedigree canonico.

morte per acqua di patti smith

quanto tempo fa fu promesso all’uomo?
mai più. no non più.
niente morte per acqua.

eppure quante domande sorgono come lievito.
come il morto perfetto;

ci fu veramente il mar rosso?
governa l’uomo il fiume?
lei/lui affogò?
fu per cause naturali?
ci fu dolore?

Quante lacrime sul tuo cuscino.
di coccodrillo o sincere. punto cruciale.
brian jones affogato. con la faccia in giù.
In una vasca da bagno per bambini. fonte di gioventù

jim morrison, il nostro agnello vestito di pelle.
aveva paura del bagno. ci avvisò. casa dei giacinti.
come lo sapeva. come cristo lo sapeva.
nessun dubbio su questo. un uomo segnato è sempre
il primo a sapere. morì in una vasca da bagno.
piegato in avanti come marat. unico indizio un segno rosso
sul suo cuore.

qualcuno disse che c’erano le ultime parole. acqua
versata dai suoi occhi. egli era veramente immacolato
eppure sorpreso. fuori pioveva. nuvole da temporale.
acque pericolose. l’acqua traboccava dalla vasca.
egli guardò. poi gridò:
«ma tu avevi promesso».

[fonte? a naso, potrebbe venire da un vecchio libro newton compton.]
___________________________________________________

morte pe’ acqua di antonio carlo ponti

pe’ ‘l troppo abbajà
li cani cíono la rincalatía;
‘n se sintía andro romore
che l’acqua jaccia de ‘l Miànnoro
sotto a la luna che parìa d’argendo
fuso co’ lo scuro de li ripali
e de l’ellera avvorda a li tronchi
de l’alberi tamanti.

fu quilla la notte che Arcibiade
‘l lupo mannaro morette
fogato jù la chiusa de l’Accorda.

Chi dicette disgrazzia.
Chi dicette suciddio.

Cìa l’ócchi operti e la trippa gonfia.

[per il troppo abbaiare / i cani avevano la raucedine; / non si udiva altro rumore / che l’acqua fredda del Meandro / sotto la luna che sembrava d’argento / fuso con il buio degli argini / e dell’edera avvinghiata ai tronchi / degli alberi giganteschi. // fu quella la notte che Alcibiade / il licantropo morì / annegato giù alla chiusa dell’Accolta. // chi disse disgrazia. / chi disse suicidio. // aveva gli occhi spalancati e il ventre gonfio. (dal sito sulla poesia dialettale italiana del brooklyn college; trad. dal dialetto umbro dell’autore)]

5 risposte a "ofelia o non ofelia?"

  1. Superqueen ottobre 8, 2004 / 11:42 am

    Qualche riferimento cinematografico attuale, come ‘The Gift’ di Sam Raimi (una ragazza uccisa viene gettata in un lago e poi ‘ripescata’, coperta di alghe, brrrr) e ‘Le Verità Nascoste’ di Robert Zemeckis (l’amante respinta viene affogata in un lago, dal quale riemerge per compiere la sua vendetta). Ma di queste ‘tristi ragazze dai capelli bagnati’ la cinematografia horror/thriller recente è davvero zeppa (‘Gothika’ di Kassovitz, tanto per dirne una). Infine, un riferimento letterario: il ‘ripescamento’ della bella Zenobia, ormai morta, dalle acque di un laghetto nello strepitoso ‘The Blithedale Romance’ di Nathaniel Hawthorne. Buon fine-settimana!

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  2. rose ottobre 8, 2004 / 11:54 am

    sì, la “ragazza dai capelli bagnati” sullo schermo è un topos in sé, indipendentemente dalla causa di morte: laura palmer!
    nelle verità nascoste la cosa che mi ricordo meglio è quando michelle pfeiffer rischia di morire nella vasca da bagno. ho ancora in mente le sue dita dei piedi.
    nel fine settimana mi ritroverò in un ambiente stile piccolo mondo antico, ideale quindi per rimuginare adeguatemente su queste faccende.

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  3. rose ottobre 8, 2004 / 12:20 PM

    l’ipod ha voluto testé dare un suo contributo ripescando ophélie (voce di sylvian non proprio a suo agio col francese) dal bell’album sahara blue di hector zazou.

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  4. s. marzo 28, 2006 / 3:54 PM

    di tutti i musei che mi ero messo in programma, di tutti i giardini, dei cimiteri, delle librerie… niente, non ho visto quasi niente, ho fatto di tutto però! e una puntata alla tate brit, room no. 14 The Pre-Raphaelites – un tuffo al cuore e qualte attimo di estasi, la pelle d’oca di fronte a più di una tela…
    ma sono arrivato qua – che bello ritrovarsi nel web! – tramite una ricerca google ‘withnail & I robinson’ pagine in italiano e sei apparsa tu, ma non ho trovato il post… mi cio indirizzi, please?
    io, a londra, è stato tutta un’orgia di libri e DVD – la valigia al ritorno (niente zaino ‘stavolta) esplodeva, meno male ero partito leggero, già sapevo…

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