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To drown a rose in tempi di anonimato in rete, esterofilia e manifesti programmatici, questo archivio resta un inventario di cose lette sentite viste pensate che attira insperato traffico da google su argomenti balzani, e che ogni tanto, in modo un po’ horror, tende a rianimarsi.
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ben detto italo! (suo papà era agronomo, come mi disse lalla romano in un pomeriggio di tanti anni fa nel suo salottino straripante di libri e tele dipinte a olio – e io aspiravo a essere un poeta e le dissi che dopo il liceo mi sarei iscritto a scienze agrarie tuttavia, per la voglia di terra che avevo… e lei disse: anche il papà di italo…) niente di più artificioso alle nostre latitudini di un tappeto erboso, niente di spocchioso e inquinante di un perfetto manto erboso che esibisce in tutto il suo smeraldino splendore l’assenza di qualsivoglia erba indesiderata. con fatica equivalente otterremmo pienezza di cavolfiori e rapanelli, colore e ornamento di ogni giardino che si rispetti. ma potremo approfondire l’argomento per chi lo desideri… io sono fan di un’ordinata confusione in giardino…
Ho fatto un giretto nella sezione ‘illustrazioni, ephemera, fumetti’ e sono rimasta sbalordita dall’originalità e dalla rarità di quello che presenti. Ora, con calma, seguirò alcuni link che hai indicato (le illustrazioni di dame darcy in primis), sono sicura che ne uscirò arricchita. Grazie e a presto!
s., il cortocircuito del tuo commento con la foto dell’ignobile «superficie erbosa» mi ha portato fantasticare di orti urbani sotto casa mia. io sono di un individualismo schifoso, ma a un orto urbano parteciperei volentieri. si fanno anche in italia? ne sai qualcosa?
ciao superqueen, per esperienza in effetti raccomando la calma, ché io quando comincio a girare per quei link non torno più… (sei già stata da cipango? [link nel colonnino] quello sì è un ottimo punto di partenza.)
certo che ci sono esperienze di orti urbani anche in italia. la richiesta è alta però e l’offerta limitata. generalmente sono gestiti dall’Ufficio Servizi Sociali del Comune – e non chiedermi perché non da un ufficio “sport e attività ricreative”, ad esempio – non dico dal “settore cultura”, ma almeno dal settore “parchi e giardini”, no? e invece no: servizi sociali. niente in contrario eh, però mi sa che prima di vederti affidato un orto devi andare in pensione, vendere tutto quello che hai e dimostrare che terrai il tuo piccolo lotto come un… potager du roi!
umpf, bene che ci sia, ma che triste questa cosa per soli anziani. io pensavo a dei bei giardini comunitari!