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To drown a rose in tempi di anonimato in rete, esterofilia e manifesti programmatici, questo archivio resta un inventario di cose lette sentite viste pensate che attira insperato traffico da google su argomenti balzani, e che ogni tanto, in modo un po’ horror, tende a rianimarsi.
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secondo adrian fisher nel suo The Art of the Maze i due termini sono pressoché interscambialbili, a suo avviso labyrinth indica labirinti realizzati con materiale inorganico – muri, sassi, ghiaia – maze invece quelli realizzati con materiale viente – siepi, tappeto erboso. resta un fatto che in italiano non mi sembra esista un corrispettivo per il termine maze – che sarebbe collegato a amazement – ed è così inglese!
ma per questioni di natura così squisitamente filologica dovremmo interpellare avi. che da un po’ non si fa vivo. dove sei avi?
sì, ovviamente in italiano ci teniamo il termine classico (la cui etimologia pare peraltro misteriosa); ci manca l’apporto linguistico «barbaro» che rende l’inglese così ricco di sinonimi ricchi a loro volta di sfumature – almeno alla luce delle mie disordinate letture NON specialistiche. (dove sei avi?)
che cosa interessante, non lo conoscevo, il vaso (ma c’è persino il tragliatella font!)
del labirinto mi colpisce quanto la sua forma ci sia congeniale – non sarò la sola a disegnare spirali e labirinti ovunque appoggio la penna – e insieme quanto riesca a oggettivare i nostri percorsi diventando incomprensibile. desiderio d’immortalità? forse… di una ricorsività appagante, perlomeno, dell’esistenza di una strada, seppur difficile da trovare. (spero di sognarmelo, il tuo labirinto, perché non riesco a immaginarlo)
ciao,sto costruendo un labirinto nella mia terra,un percorso di pietre e rose nel prato bellissimo che si offre piatto al sole, dove mio padre coltivava una vigna. il tracciato è quello del labirinto dipinto sul vaso etrusco di Tragliatella. Sarà lungo vederlo.. finito?! Intanto raccolgo pensieri sulla linea infinita a spirale che diventa labirinto quando cerchi di rappresentarla come un percorso.Ho imparato che in molti si “straniscono” intorno a questo argomento.ma non tu, vero? Tu mi dai un pensiero sulla paura del desiderio, inconfessabile per molti, d’immortalità di questo segno, di-segno meraviglioso? Se vuoi! e comunque grazie.bb
ma la strada esiste se la fai! Come dire.. farsi strada! Succede di esagerare, almeno a me succede,così, solo per meravigliarsi di sè una volta in più, e allora costruisci un labirinto di rose,infiniti labirinti che ripetono sè stessi, nel labirinto. Il muretto a secco di pietre ti consola un pò, sono belle le mie pietre, così immobili, raggiungibili!! sei gentile, buona notte