per festeggiare la felice conclusione del primo volume (più o meno due mesi di illuminazioni, parole non capite e non cercate sul vocabolario, assopimenti, divertimento – potevate dirmelo, che proust fa ridere –, crogiolamento parigino, ammirazione, sottolineature, tentazione di incrociare un amore di swann con i passages di benjamin; però tutto in dosi omeopatiche prima di dormire), sdrammatizzerei con un paio di echolalistes:
lista di frasi in ordine di difficoltà per imparare a leggere proust
lista di diversi modi per leggere proust (in particolare proust al lavoro, haha)
qualcuno doveva pur farlo, di portare all'estremo il perfezionismo descrittivo ottocentesco applicandolo a temi psico-sociologici con annesse divagazioni (poi doveva cambiare tutto: prima guerra mondiale, joyce).
il che può a tratti risultare intollerabilmente noioso, eppure tutto quello che c'è di moderno – la libertà di struttura, il fortissimo filo conduttore della memoria esistenziale – è una pacchia tale che si continua…