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Nato come
To drown a rose in tempi di anonimato in rete, esterofilia e manifesti programmatici, questo archivio resta un inventario di cose lette sentite viste pensate che attira insperato traffico da google su argomenti balzani, e che ogni tanto, in modo un po’ horror, tende a rianimarsi.
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fantastici!
sono reduce da una sessione di saccheggio della libreria di mio nonno e sono particolarmente sensibile all’argomento
ho unarichiesta:
ho bisogno di scatole
a settembre mi trasferisco in una casa nuova e ho bisogno di una marea di scatole
anchè perchè non avro un vero e proprio armadio
pensavo fossi la persona giusta a cui chiedere dove poter trovare delle scatole che meritassero l’onore di contenere nella mia nuiova stanza
(a milano o on line)
mil gracias
gk
ecco, ormai si è capito che tipo sono 🙂
parliamo non di scatoloni da trasloco ma di scatole sostituto-di-armadio, dunque? (o per trasloco fai da te)
premesso che non le ho mai comprate “all’ingrosso” ma per singole emergenze (fino ad avere la casa piena di scatole però):
a me è sempre piaciuto il supermercato della carta di via padova 89 (altezza ponte della ferrovia), meno caro dei vari “paradiso della carta”.
compro scatole anche all’upim, carine, cannettate, ma i gatti ci si fanno le unghie e non durano.
ma per le scatole di cartone, alla fine, forse è meglio risparmiare: bancarelle di casalinghi del mercato o ikea.
meravigliose le scatole di stoffa reisenthel (a milano da high tech), ma la gatta si fa le unghie anche lì, sigh.
tutte queste hanno manici e sono trasportabili (non dai traslocatori ovviamente)
soluzione un poco più stabile: i cassetti di muji (invece non ho mai provato i loro scaffali di cartone, chissà)
wow
ti sarò eternamente grato!
una volta scelte le scatole ti farò sapere
per la prima volta mi sento fortunato a non avere un gatto
anche se forse mio fratello è peggio
La copertina del libro di Jean Renoir è straordinaria. Quella pettinatura pouffant, fermata da un nastro di raso, e l’abito di pizzo sembrano arrivare da una qualche collezione Chanel.
sì, c’è tutta un’epoca, vero?