
qui il giardiniere punta il dito sul «selvatico nel domestico»: lo sguardo ipnotico del gatto pantera, al posto della foresta un giardino, sì, ma sotto forma di un tappeto appena nato (si doveva ancora procedere al primo taglio) e dall’aspetto un poco arruffato (l’erba alta e già ricca di erbette indesiderate dai maniaci del manto verde).
ovvio che lo trovo molto interessante – avevo già adocchiato qualcosa di simile tempo fa, e con il post di oggi friday cat blogging e monday bud blogging slittano fino a sovrapporsi, come in un lungo fine settimana che in effetti non potrebbe avere, per me, ingredienti più riposanti.
com’è sua abitudine, il giardiniere non tralascia le suggestioni letterarie – pensa in particolare a elsa, ai suoi alibi. alle sue storie di gatti: minna la siamese, canto per il gatto alvaro, il gatto all’uccellino e la poesia alibi.
…
ma dove vai? che mai cerchi? invano, gatta-fanciulla,
il passaggio d’edipo, sul tuo cammino aspetti.
…
povero come il gatto dei vicoli napoletani
come il mendico e il povero borsaiolo,
e in eleganza sorpassi duchi e sovrani
…
e da elsa a interno di penna:
dal portiere non c’era nessuno.
c’era la luce sui poveri letti
disfatti. e sopra un tavolaccio
dormiva un ragazzaccio
bellissimo.
uscì dalle sue braccia
annuvolate, esitando, un gattino.
è chiaro che, lasciando i giardini, l’excursus letterario sui gatti sarebbe lunghissimo, anche mantenendo una certa severità nella scelta. allora mi limito a rimandare a pavese e a un bigino.
…come sempre mi sono ‘tuffato’ nella foto…
tutti pancia a terra e con le narici all’erta.
…e coda puntata, mi raccomando!
qualcosa non deve aver funzionato in uno dei “pulsanti”: premendo dove il testo recita “il gatto dei vicoli napoletani” mi sarebbe piaciuto che si aprisse questa pagina
“http://der-totentanz.splinder.com/archive/2004-10
dell’archivio di der-totentanz dove, dalle 23.29 del giorno 15 ottobre, ci viene raccontata la storia vera di una micia trovatella per le strade di Napoli nel mezzo di un acquazzone…
e questa storia a sua volta mi fa venire in mente le scene finali di “colazione da tiffany” in cui holly ritrova “gatto” dopo averlo cacciato fuori dal tassì che avrebbe dovuto portarla lontano, verso chissà quali avventure fra le tribù africane – e invece eccola finire dritto dritto fra le braccia dello scrittore belloccio… con buona pace dello sceneggiatore che tradisce bellamente capote…
vogliamo un post su quel finale, o rose, o almeno recupera per noi alcune immagini di quelle ultime scene – ad esclusione di quella del bacio però… perché l’invidia è troppa!
argh, sono venuta meno alla prima regola della buona pubblicazione: provare i link! rimediato (ora, anzi, va al permalink del singolo post), mi farò perdonare facendo i compiti con più acribia del solito: sono preparata, sa?