2 reperti del venerdì

se ci si interessa un po’ – anche dilettantescamente come me – di caratteri da stampa e grafica del libro, difficile non imbattersi in giovanni lussu. ieri ho trovato in libreria il volumetto libri quotidiani dove racconta molto bene, in tono autobiografico, il suo lavoro di progettazione per i libri dell’unità (’92-’97). è edito da stampa alternativa e graffiti nella collana scritture (ne ho alcuni libri dalle raffinate copertine bianche, purtroppo tendenti a ingiallire molto in pochi anni). essa si occupa non solo di tipografia ma di calligrafia e sistemi di scrittura e segni, ed è diretta dal medesimo g.l.
il secondo reperto di ieri è il catalogo della mostra scritture dell’aiap, piccolino ma zeppo di illustrazioni sui più disparati alfabeti nonché sistemi e supporti di scrittura; progetto e uno scritto di g.l.
in qualsiasi altra disciplina questa onnipresenza di lussu (che non conosco – so solo che insegna al politecnico – ma stimo assai per quello che scrive) sarebbe inquietante. in questo campo specifico, mi pare proprio di no: il fatto è che il vuoto di studi italiani – o in italiano – sull’argomento fino a pochi anni fa era sorprendente, a dispetto dell’importante tradizione italiana in campo tipografico (un breve profilo sull’attualità qui, ovvero in occasione di un’altra mostra dell’aiap). questa, perlomeno, la mia impressione, che peraltro va d’accordo con la generale, bizzarra indifferenza allo «specifico tipografico» che si riscontra in tanti posti dove si fanno i libri.
adesso però, oltre all’aiap e a stampa alternativa, anche le edizioni sylvestre bonnard pubblicano golosità per maniaci della grafica libraria, come un repertorio dell’opera editoriale di munari e i libri di robert bringhurst (io avevo l’edizione americana di the element of typographic style, utilissimo ed elegantissimo).

2 risposte a "2 reperti del venerdì"

  1. Avatar di brullonulla brullonulla marzo 13, 2004 / 8:07 PM

    io ti stimo.
    davvero. ti stimo.

    io mi faccio sempre fregare dalle persone che hanno una cultura,e la dimostrano. e soprattutto dalle persone attratte dai dettagli,dalle minuzie, dal sottile. esemplare l’amore che hai per la tipografia. esemplare.

    ma allora : perchè questa leziosità di fondo? un esempio : perchè esplode la stazione di atocha e tu non puoi fare a meno di parlarne (tanto non ne parla nessuno,sai) trovando il-particolare-che-fa-tanto-sensibilità-e-garbo? perchè quel sottotitolo “un inventario” (i titoli del tipo “titolo-poetico” – “un xxxxxx” dove xxxxx è una studiata frase che nobilita il tutto ; e.g. I cazzi di mia madre – Un’antologia – odiosa abitudine suppongo nata da chi scriveva le collane di filosofia negli anni ’60, ma tu ne sai senz’altro più di me). perchè?

    ti ringrazio per la precisazione sul latino, ma il tuo cervello annebbiato dal liceo classico avrebbe dovuto farti capire che tutto mi interessava nel titolo di quel post tranne la precisione. anzi. più caciottara era la cosa meglio era. se volevo scrivere del latino serio mi andavo a ripassare il dovuto. ti pare?
    riguardo al fatto che ci senti dell’intolleranza,hai ragione. ci sono cose e persone e tipi di personalità che non tollero, e ne sono contento. molto contento.

  2. Avatar di rose rose marzo 14, 2004 / 10:21 PM

    sì, è vero, questo blog è alquanto lezioso: ne sono stupita io per prima, saranno i corsi e ricorsi del neoromanticismo… che di certo ha contribuito, contemporaneamente al liceo classico, ad annebbiarmi il cervello in gioventù. in seguito (pur permanendo l’annebbiamento) ci sono stati un paio di decenni di cupo rigore; ora, boh, questa frivolezza che, conoscendomi, si potrebbe anche considerare una specie di conquista.
    per quanto la mia natura pedante e frivola lo permette, però, vorrei fare un blog non troppo compiaciuto, quindi le reazioni m’interessano. rimane comunque un affastellamento di appunti del tutto personale, che serve a me per non perdere il filo delle mie cazzate, lungi da intenti opinionistici o giornalistici – tant’è vero che di madrid non ho «parlato». l’ho detto che era cretino, ma per la testa, in maniera stridente, a me passano le immagini di un viaggio lì, e ho registrato questo fatto. (fortuna che non sia costume trascorrere il borghesissimo finesettimana di sant’ambrogio a baghdad, me lo dico da sola.)
    ps figurati se pensavo che t’interessasse la precisazione sul latino… era pura pignoleria con un tocco di paternalismo assolutamente gratuito!

I commenti sono chiusi.