il vinile fa uno strano effetto ai gatti

o, per meglio dire, ai gatti fa uno strano effetto il giradischi di casa, che per problemi tecnici non ha mai girato i dischi fino a poche settimane fa, e ora invece si dà un bel da fare. per lo più fissano il piatto come sotto ipnosi, ma a volte appoggiano la zampina sul coperchio trasparente o ci camminano sopra. il vinile fa uno strano effetto a me, invece. potrebbe essere un bel surrogato di psicoterapia: recuperare una collezione di dischi rimasta intatta per quasi dieci anni, e cominciare a riascoltare. no, non gli album che si sanno a memoria, che qualcuno ce lo eravamo anche ricomprato in cd per poterlo sentire più comodamente, ma ripescare la compilation seeds I della cherry red records, acquisita probabilmente non quando uscì ma in quel momento di panico in cui il vinile stava sparendo e si abbrancava quel che si poteva. ascoltarla, dunque, e… desiderare di trovare anche gli altri volumi della serie. be’, decisamente come psicoterapia non vale una cicca. ma ci saranno altre sedute, è sicuro.