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To drown a rose in tempi di anonimato in rete, esterofilia e manifesti programmatici, questo archivio resta un inventario di cose lette sentite viste pensate che attira insperato traffico da google su argomenti balzani, e che ogni tanto, in modo un po’ horror, tende a rianimarsi.
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questa è l’unica esperienza milanese tipo “community gardens” di cui sia conoscenza… e non sappiamo per quanto ancora… http://cantierisola.org/progetti2.html
milano come new york? http://www.notbored.org/gardens.html http://www.greenguerillas.org/
albertini facci il favore – levati di torno!
molto bello e poetico. tra l’altro è una zona che adoro da sempre o meglio da quando la scoprii grazie alla presenza del sempre rimpianto “Querelle”, primo locale e poi storico luogo gay di milano. durò un po’ più di dieci anni e se fosse sopravvissuto quest’anno ne compirebbe 20…
una curiosità da soddisfare. il lato sgombro della splendida via de castilia è dovuto al fatto che di lì passava il tracciato ferroviario della prima ferrovia milanese per monza e poi per varese. l’edificio che trovi in fondo a via m.gioja subito dopo la caserma della guardia di finanza è l’immobile della stazione cammuffato da abitazione civile e tuttora proprietà delle FF.SS insomma retitalia o l’altro nome che portano oggi.
inoltre subito dopo lo stabile in cui si trova la discoteca nuova idea puoi ammirare uno dei rari depositi ottocenteschi che servivano da magazzeno per le merci trasportate per ferrovia.
inoltre la stecca si trova isolata per ora per un puro caso: gli immobili che la costeggiavano da un lato e dall’altro fino a tutti gli anni ’70 e anzi fino agli ’80 (quelli che si trovavano dove ora c’è lo squarcio col tendono arancio) sono stati fatti saltare in previsione di speculazioni immobiliari poi non attuate, e la stessa sorte attendeva la stecca superstite.
poetico, non so, io lo trovo anche discretamente inquietante!
MissB dovrebbe scrivere una guida poetico-turistica di Milano, altro che Aldo Nove 🙂
hai ragione Lisa, dovrei pensarci seriamente. ma poio chi me la pubblica ? 😦
MissB, lei ha già agganci nell’editoria, no? 🙂 Io non scherzavo, eh; all’ultima fiera di Torino per esempio Culicchia ha presentato la sua guida di Torino e pare abbia avuto un certo successo. Per i tipi della Feltrinelli un bel po’ di anni fa è uscita “Venezia è un pesce”, di Tiziano Scarpa, che io ho comprato subito, ha qualche spunto carino (ma in genere la scrittura di Scarpa la trovo come certi piatti austriaci qui, troppo sugo e troppo poco facilmente digeribili). E un anno fa Aldo Nove ha pubblicato la sua guida di Milano. Ma secondo me lei, MissB, farebbe di meglio!
è sicuro. e comunque, perlomeno dobbiamo dare il via alle visite guidate.