a grande richiesta

perlomeno del mio guest blogger, s. il giardiniere, che ha praticamente dichiarato la settimana del gatto (vorrei far notare che io cerco di non indulgere troppo a frivolità e svenevolezze, ma qui mi si forza la mano!)

dunque, le immagini dal finale felino di colazione da tiffany: pensavo di aver preso il dvd insieme ad altri di audrey hepburn, e invece no, per l’ottimo motivo che ho vhs originali sia in italiano sia in inglese (però, se trovo qualcuno a cui darle quasi quasi lo prendo, il dvd – andiamo ad alzata di mano, fatevi avanti).
pertanto quelle che metto qui sono delle tenere foto da video, tutte belle sgranate e supersature.

Breakfastattiffanys1   Breakfastattiffanys2   Breakfastattiffanys3

(c’è anche il bacio, nascosto in un pop up perché s. non vuole vederlo, ché si commuove.)

quanto al film, be’, è la perfetta commedia hollywoodiana di cui si nutriva insaziabile la nostra televisione di vent’anni fa: colorata, ottimi interpreti, piena di musichette ammiccanti e frivolissimo jazz fitto di percussioni latine. qui si vede proprio all’opera lo stampo del genere: nessuna traccia della qualità nostalgica del libro di truman capote, che racconta una storia già finita (male) in una new york assai meno euforica e lussuosa (quella del 1943); il lieto fine e l’abolizione del flash back, anzi, ne danno una versione ottimistica, proiettata verso il futuro (it’s the sixties, baby). pur mantenendo buona parte dei dialoghi originali, il film, lungi dallo sposare l’amarezza del racconto, è meglio riuscito laddove non prova neppure a essere drammatico, ovvero melodrammatico (tutta la prima parte, con l’iperbolica sequenza del party).
Curiosa, in un soggetto dove la normalizzazione degli studios ha censurato ogni esplicito riferimento sessuale, l’aggiunta dell’arredatrice che mantiene lo scrittore: ma funzionale al moralistico assunto del film = paul & holly, giovani brillanti ma sostanzialmente sbandati e soli, trovano nel vero amore un’occasione di riscatto e un motivo per affrontare la vita con coraggio e rettitudine.
il racconto invece è ben deciso nell’additare il fatto che ognuno si tiene la vita che ha (e che, forse, si merita). eppure, la protagonista del film è perfetta anche rispetto al libro:  la holly golightly di  audrey hepburn è proprio quella che nel libro scrive «in transito» sul biglietto da visita al posto dell’indirizzo. sarà forse perché i personaggi del periodo d’oro della hepburn, quale più giudizioso o ingenuo, quale meno, sono tutti caratterizzati da un fermo desiderio d’indipendenza, artiste della rivolta senza provocazione (com’è giusto che sia prima del 68). e holly, il suo personaggio più spregiudicato, è anche la celebrazione di uno stile costruito con coerenza attraverso i film degli anni 50: vacanze romane, sabrina, funny face, arianna e persino guerra e pace.  con l’indispensabile complicità, in un periodo in cui creare una moda aveva ancora un senso (sociale), dei suoi zigomi assolutamente fotogenici e degli immancabili abiti di givenchy.

postille
1.  alcune altre immagini (in b/n) del film, la casa di holly e la crown imperial del 61 ferma davanti alla casa, un’opera d’arte contemporaneo-tipografica ispirata al libro di capote.
2. un’altra holly golightly
3. il post è così noioso perché sono appunti estratti da un vecchio articolo (road runner n. 2, s.d., ritrovato sabato scorso in fondo a un armadio)

14 risposte a "a grande richiesta"

  1. Avatar di FF FF novembre 25, 2004 / 11:53 am

    Che meraviglia, sia le foto che il post!
    E’ vero che la foto del bacio è commovente…
    E mi hai dato un’ideona: sto pensando di farmi i biglietti da visita, che fanno tanto “professional”, ma non so che domicilio scrivere …che vada bene “in transito” anche per una comune mortale non protagonista di romanzi o film? 🙂

  2. Avatar di rose rose novembre 25, 2004 / 11:56 am

    secondo me fa molto fine.

  3. Avatar di lavorarestanca lavorarestanca novembre 25, 2004 / 1:00 PM

    In occasione di questa settimana del gatto e vorrei segnalare anche “Una strega in paradiso” di Quine, con Cagliostro, il gatto siamese dai poteri particolarissimi…

  4. Avatar di s. s. novembre 25, 2004 / 1:33 PM

    ho come l’impressione di aver toccato un tasto che… non vedeva l’ora! le foto dei fotogrammi catturate dal video sono semplicemente perfette. hanno la qualità di un ricordo.
    non so se uno può ricordarsi la prima volta in cui ha visto un film se poi l’ha rivisto un numero incalcolabile di volte… ma breakfast at tiffany’s la prima volta l’ho ascoltato, perché il video del piccolo televisore non funzionava… 1988 – Staten Island. nel basement di una monofamiliare con giardinetto e tutto. ascoltai proprio la sequenza delle ultime scene con lo scroscio dell’acquazzone e “cat!! cat!!!” chiamava la voce. anni dopo avrei riconosciuto quella stessa scena… che emozione!
    il pop up del bacio, a tradimento – questo non dovevi farmelo. lazzarona!

  5. Avatar di rose rose novembre 25, 2004 / 2:01 PM

    se c’è un argomento su cui sono preparata… piuttosto come facevi tu a saperlo, ecco (ma temo che dal resto del blog si potesse dedurre; ahimè, come sono prevedibile).
    io infatti non mi ricordo la prima colazione da tiffany; l’avrò visto n volte in tv, non so, tra l’80 e il 90, mettiamo. poi ho preso la cassetta. poi l’ho cercata in inglese per scoprire com’erano in originale «paturnie» e «verme» (the mean reds e rat). mi sembra ancora un film doppiato proprio bene – devo dire che rivedendo vecchi film è un’impressione che ho spesso.

  6. Avatar di rose rose novembre 25, 2004 / 2:21 PM

    ah, una strega in paradiso me lo rivedrei seduta stante (un link, un altro).
    volontari per una tesina sul gatto nella commedia classica americana?

  7. Avatar di Superqueen Superqueen novembre 25, 2004 / 4:48 PM

    Cagliostro, il gatto di Kim Novak in quel vecchio film, è il gatto più bello (e misterioso) del mondo; giuro che quando avrò una casa più grande e potrò tenere un gatto, lo chiamerò così. Sempre su ‘Breakfast at Tiffany’s’ e il gatto senza nome, segnalo il titolo di un blog ormai in disuso (si è trasferito qui, che faceva appunto riferimento al film di cui sopra.

  8. Avatar di Superqueen Superqueen novembre 25, 2004 / 4:53 PM

    Dimenticavo: anche uno sconosciuto gruppo pop americano, i Deep Blue, nel 1995 ha pagato il suo tributo alla storia di Holly con questa canzone.

  9. Avatar di lavorarestanca lavorarestanca novembre 25, 2004 / 5:15 PM

    Ah, ma allora non sono la sola a ricordarsi di Cagliostro…

  10. Avatar di rose rose novembre 25, 2004 / 6:09 PM

    brava superqueen, sì che me la ricordo (anzi, yes I think I remember the song…)

  11. Avatar di ivan ivan novembre 25, 2004 / 6:10 PM

    marvellous…
    p.s.: me li ricordo i deep blue…

  12. Avatar di rose rose novembre 25, 2004 / 6:28 PM

    deep blue something, non perché non mi viene in mente, ma perché si chiamavano così!

  13. Avatar di Superqueen Superqueen novembre 25, 2004 / 6:39 PM

    Giusto, si chiamavano così! Chissà che fine hanno fatto…

  14. Avatar di ivan ivan novembre 25, 2004 / 7:26 PM

    …right, deep blue something…sembra che abbiano fatto un cd nuovo nel 2001…uno dei classici gruppi che in negozio potevo vendere 50 cdsingoli della canzone di punta e zero album…mah…

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