scaffali: ungheria

il viaggio ha sollecitato la mia curiosità (e ovviamente i soliti sensi di colpa per la perniciosa ristrettezza delle mie letture).
sarebbero graditi suggerimenti in merito; intanto, appurato che l’unico libro ungherese che ho letto rimane probabilmente i ragazzi della via pál, ho asportato dalla più vicina libreria:

qualcosa di kértesz: essere senza destino (trad. di b. griffini, universale economica feltrinelli, 2004)
qualcosa di márai: l’eredità di eszter (trad. di g. bonetti, tascabile adelphi, 2004)
péter zilhay: l’ultima finestragiraffa (trad. di b. ventavoli, alet edizioni, 2004)

nonché la guida di budapest mondadori, quale magra consolazione per le delusioni che ci ha dato la guida budapest e l’ungheria edita da moizzi. mi sa che dopo dieci faticosi anni di snobismo a base di guide clup, lonely planet et similia, mi converto alle guide che ti spiegano con le figure cosa c’è da vedere.

invece attende ancora in libreria il poderoso harmonia cealestis di péter esterházy (trad. di a. sciacovelli, feltrinelli 2003), ma ho l’impressione che sia meglio metterselo in casa. non si sa mai che poi mi va fuori catalogo.