il sensore della serialità

o ce l’hai o non ce l’hai: è quella parte del cervello che ti fa piacere le serie televisive, le trasmissioni radiofoniche quotidiane, i weblog, topolino. tutte le forme di testo il cui valore non sarebbe lo stesso senza la ripetizione. (anche l’abusata metafora della malattia può essere adatta: il piacere della serialità come un germe delle modalità cognitive [ma come parlo? questa carenza di lessico scientifico è scandalosa]: si installa, e cerca continuo nutrimento).
comunque sia, colui che notoriamente non ce l’ha (il sensore, oppure è immune al germe o verme) ieri sera tornando a casa e trovandomi davanti al computer – come accade, diciamo, spesso – si è messo a ridere e mi ha detto: «mi pare che sei entrata nella P2!»

per la verità, mica sempre sto lì a leggere/scrivere blog (cosa che tra l’altro, in questo periodo mindboggingly dull, posso fare, ehm, in ufficio).
è vero invece che il computer per me (e ovviamente anche per milioni di altre persone, che però non vivono in casa mia) non è più solo uno strumento per lavorare o per fare alcune ben delimitate altre cose.

un po’ è la rete, sì: il computer c’entra con tutto, in particolare da quando c’è la linea veloce (è interessante mettersi in casa un pezzo di tecnologia in più e stare a vedere che cosa farà di te): banca e altre cose burocratiche. ricerca informazioni. ricerca robe da comprare che altrimenti non si trovano. lettere agli amici. pigrizia: faccio prima ad aprire il portatile che a prendere un’enciclopedia.

un po’ è la possibilità di digitalizzare, be’, tutto. siccome per me la sintesi (ho un ossessivo bisogno di sintesi, una compulsiva tensione alla sintesi), ormai l’ho capito, alla fine è più importante della qualità, la possibilità di tenere vicini parolefotofilmusicaestratticontoebook eccetera è di importanza inestimabile e mi pare foriera di una vita migliore. non so bene perché. ma sono sempre lì ad aggiungere pezzettini.
si tratta anche di una via una fuga dai problemi logistici: in una casa mancherà sempre spazio, oppure bisognerà traslocare. il powerbook, non lo nego, è piccolino e un po’ vecchiotto, ma se gli regalo un masterizzatore e un altro hd, chissà mai dove potrà arrivare.
il giorno che riesco a sostituire la scarpiera con un hard disk, sarà meraviglioso.

8 risposte a "il sensore della serialità"

  1. Avatar di rose rose luglio 2, 2004 / 3:24 PM

    accipicchia, che post integrato mi è venuto. postintegrato, addirittura.

  2. Avatar di Zio Zio luglio 2, 2004 / 3:35 PM

    Rose, ti sei mai chiesta cosa succede quando si sottrae tecnologia? Sto’ per tornare a casa per tre settimane e sono terrorizzato all’idea di avere accesso solo con dialup. Sara’ durissima.

  3. Avatar di rose rose luglio 2, 2004 / 4:17 PM

    Uh, me lo chiedo sempre… in realtà io ho anche un lato apocalittico abbastanza pronunciato, per cui periodicamente mi costringo a pensare a come sarebbe la vita senza elettricità (non uno stadio pre-elettricità, ma in seguito a esaurimento del petrolio, crisi geopolitica, catastrofi in genere). a questo punto interviene il mio lato buffo a immaginare tutti noi che mentre blogghiamo pedaliamo, pedaliamo, pedaliamo e con una manina regoliamo l’inclinazione di mulino a vento e pannello solare perché rendano di più…
    forse ci penso perché la situazione la vivo anche come «innaturale», nonostante l’entusiasmo. un retaggio di moralismo cattolico?
    mi è capitato sott’occhio poco fa un passo di grayling (l’inglese specializzato in pillole di filosofia quotidiana, sui quotidiani) sul concetto che tutto ciò che è creato dall’uomo in realtà è «naturale», e non si può fare di «naturale» un criterio di giudizio morale. oddio, mi sono mandata off topic da sola… o no? comunque, ormai a me viene naturale allungare la mano verso il computer anche quando non c’è. ma gradisco tener presente che in un’altra parte del globo farei una vita diversa.

  4. Avatar di Zio Zio luglio 2, 2004 / 4:43 PM

    l’idea che noi siamo “naturali” per definizione mi piace. anche se devo dire e’ un po’ disconcerting. anche l’SUV che fa tre metri con un litro di benzina? dai, non posso almeno dire che quello e’ immorale?

  5. Avatar di rose rose luglio 2, 2004 / 5:17 PM

    sì!! ma, appunto, non perché è innaturale: piuttosto perché quello spreco è male… (adesso penso a tipi di spreco non immorali, giusto per continuare a cavillare).
    si potrebbe anche dire: perché il suv è brutto, o perché è stupido, ma questa non sarebbe giustificazione per un giudizio morale (o non per tutti – a me basta e avanza…)

  6. Avatar di Garnant Garnant luglio 3, 2004 / 12:42 PM

    Io ce l’ho, il sensore della serialità. Ho preso in cosiderazione persino settimo cielo, per quasi venti minuti. Penso abbia a che fare con il lato compulsivo della mia personalità, quello che mi fa piacere syster ray, il cioccolato al 98% di cacao, e lo squash.

  7. Avatar di Garnant Garnant luglio 3, 2004 / 12:44 PM

    Ah, guarda, la sintesi. Ho scritto syster perchè il mio cervello stava già pensando a ray.

  8. Avatar di rose rose luglio 3, 2004 / 4:37 PM

    mmm, ne deduco che dovrei prendere in considerazione lo squash.

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