oggi in treno mi sono letta il libricino la notte delle zucche, che ho trovato utile nel ricostruire in breve origini e tradizioni di festività precristiane e cristiane del periodo autunnale e non solo.
mi sento di consigliarlo con un disclaimer: essendo un libro dell’editrice cattolica àncora, è fornito di capziose parti ideologiche introduttive e conclusive, che peraltro si possono benissimo saltare se non interessano. (io ormai sono così «disintossicata» che ogni tanto, trovando una frase involuta e incomprensibile rispetto al filo del discorso, mi chiedevo: e questo che significa? riconoscendo solo in seguito la natura prettamente ideologica di certe osservazioni. senza neanche irritarmi, tanto profondo era il disinteresse!)
Si, si sviluppa un radar ideologico, a lungo andare. Anni fa mi è successo di lavorare sui contenuti di un dizionario, e settimana dopo settimana notavo certi fili sotterranei e magari anche inconsci. Glosse dettagliatissime e vagamente moraleggianti su droghe, purganti e caccia. E negli esempi con connotazione negativa il soggetto era sempre una donna. Poi tornarono le bozze corrette dal revisore, in prevalenza aveva toccato le glosse che riguardavano il vino.
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