l’inventario è una tendenza contemporanea?

sono sempre di più i collezionisti del dettaglio triviale, dice un articolo di alias di sabato scorso (scan 1 e 2, in assenza di legittima copia online), che prende spunto dalla recensione del libro l’originale miscellanea di schott per additare uno spettro di produzione e consumo culturale che va dagli enciclopedisti nominalisti al reality show, passando, e qui vi voglio, per gli «accaniti compilatori di liste in internet». l’idea è che si tratti non solo di un rimedio all’«horror vacui prodotto da un sapere sempre più parcellizzato», ma di una «maggiore consapevolezza della complessità» (uhm, nei reality, non so…) che porta a una curiosità diffusa e a tessere un sapere «orizzontale», collettivo, in cui ognuno è portatore di un pezzetto, per quanto piccolo. impossibile da concepire senza la rete, aggiungerei. dei weblog l’articolo non parla, ma insomma, è ovvio.

un link ai limiti dell’arte: ellie harrison e il day-to-day data project. (avevo anche qualche link su sophie dalle).

13 risposte a "l’inventario è una tendenza contemporanea?"

  1. FF gennaio 22, 2005 / 10:24 PM

    Un po’ sì, un po’ no – stavo per abbraccia calorosamente questa visione filosofica della cosa, ma ad un tratto mi è balzato alla memoria una figura, un ragazzetto che nel 1986 invece di ascoltare la prof che parlava di storia compilava liste di giocatori, ossessivamente, sotto banco – un mio compagno in prima liceo. E non credo percepisse questo grande orrore della vacuità…E credo mi frulli in testa l’ultimo di Culicchia (non metto la mano sulle fiamme, però) in cui il protagonista, adolescente e abbastanza ignorante, stila continuamente liste, liste, liste. E’ molto diffusa, come tendenza: forse sì, però, dà sicurezza. Dà un…ordine.

  2. Ricard0reis gennaio 24, 2005 / 9:42 am

    Viva le liste, gli inventari, i cataloghi, gli indici, i sommari, gli orari universali dei treni di tutto il mondo, le enciclopedie.
    Alias sabato non l’ho comperato. Mannaggia, invecchio e dimentico qualche supplemento.

  3. rose gennaio 24, 2005 / 12:55 PM

    Io magari li compro e poi li leggo a settimane di distanza (confesso che a volte leggo più volentieri l’orario del treno, appunto). comunque, l’articolo stava sul numero del 15/1.
    FF, potremmo selvaggiamente ipotizzare che il tuo compagno di scuola, spaventato dalla vastità della Storia, trovasse soddisfazione nel mappare un ambito più ristretto!

  4. FF gennaio 24, 2005 / 2:43 PM

    Rose,
    questa interpretazione selvaggia mi piace e mi commuove! Getta una luce nuova su un ragazzo che francamente devo aver sempre sottovalutato. E visto che si dà il caso che mi abbia fatto il filo per molti anni, ora potrei anche telefonargli ed esprimergli un interesse per il quale, lui non lo sa, dovrebbe ringraziare te 🙂
    (ehm, di sicuro sarà sposato con prole…)

  5. untitled io gennaio 31, 2005 / 8:47 am

    Mio cugino chiede abitualmente ai conoscenti: “sei dizionariale o enciclopedico?”. Poi, mentalmente, classifica 🙂

  6. rose gennaio 31, 2005 / 10:27 am

    uhm, io non sono nemmeno sicura di aver capito la domanda…

  7. Antonio febbraio 11, 2008 / 2:56 PM

    Ciao, io e mio padre siamo gli autori di “ENCY”, la risposta italiana a Ben Schott, che sarà pubblicata a breve dalla Seneca Edizioni di Torino.
    Se ti va contattami per maggiori info.
    Buona lettura.
    Antonio.

  8. rose marzo 11, 2008 / 4:23 PM

    caro antonio, non cancellerò questo tenero episodio di pseudospam, ma consiglio almeno di imparare l’html necessario a inserire un link, ti assicuro che sarebbe più efficace.

  9. Antonio aprile 19, 2008 / 3:57 PM

    beh grazie. Spero che sarai fra i lettori e recensori di ENCY, la risposta italiana all’Originale Miscellanea di Schott. 😉

  10. Antonio settembre 30, 2009 / 11:10 am

    Ciao.
    Abbiamo un nuovo blog. Spero che ci seguirai.
    Ciao e grazie.
    Antonio

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